martedì 5 agosto 2008

Fidarsi è bene... Non fidarsi è meglio?

Man mano che gradualmente invecchio mi trovo a volte di fronte a domande ridondanti che di tanto in tanto riaffiorano dalle onde della Vita quotidiana: situazioni che si credono sopite e poi tutto d'un tratto diventano fiamme che prendono origine dalla brace che cova sotto le ceneri. In ogni cosa che facciamo, quando ci troviamo di fronte una situazione od una persona fino a poco prima sconosciuta, la domanda che sorge spontanea è: fidarsi o non fidarsi? E a seguire altre domande del tipo... Credere o non credere? Illudersi o non illudersi? Capire o non capire? Scavare o non scavare? Cambiare o non cambiare? Sono tanti piccoli bivi che una persona si trova di fronte soprattutto quando appunto è all'inizio di nuovi rapporti, siano essi di sola conoscenza, amicizia o con contaminazioni d'altro, che occorre affrontare a viso aperto cercando di non eluderli. In prima persona credo di essermi fatto una certa esperienza ma forse questa esperienza ancora non è sufficiente. Credo che finora nella mia Vita abbia avuto tante fortune ma anche tanti repentini cambi di rotta, e questo discorso del fidarsi o meno mi si è posto di fronte molte volte, tanto nei rapporti che anche nel fare politica o amministrazione, come preferisco definirla. Ed ogni volta, come una eterna lotta tra il bianco ed il nero, alterno il fidarmi al non fidarmi. Normalmente quando non ci si fida si è consapevoli di non rischiare, ma allo stesso tempo si sa di avere meno probabilità di provare sensazioni nuove o di carpire nuove soddisfazioni. Quando ci si fida invece tendenzialmente è più facile provare queste sensazioni o carpire queste occasioni: ma entrambe sono sfuggenti, e se la saggezza non si prende cura di noi in un attimo il vento gira, e se non sei rapido rischi di pagare...

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