domenica 18 ottobre 2009

La recherche

Marcel Proust aveva avuto l'intuizione di scrivere "A la recherche du temps perdu". Cercava di intuire di cosa il Tempo è composto per fuggire il corso dello stesso: geniale. Quante volte abbiamo desiderato ciò? Soprattutto quando stiamo vivendo qualcosa di bello, vorremmo che il tempo non fuggisse via perchè vogliamo vivere ogni frammento alla grande. Quando invece la noia subentra, desideriamo che il Tempo scorra veloce per rituffarci in altri affari, magari le faccende quotidiane che, senza infamia e senza lode, sono quelle che governano la maggior parte della nostra Vita.
A volte penso che il quotidiano assomigli un pò ai binari di una ferrovia. Il treno ci corre sopra e non ha bisogno di decidere la strada: decide qualcun altro dove deve andare. Al limite il macchinista può rallentare, fermarsi o correre di più, ma su di un treno non esiste nè timone nè volante. E' la strada ferrata che decide dove devi andare. Ma se il treno corre troppo o la strada ferrata è danneggiata, può deragliare...
Nel quotidiano ognuno di noi ha la propria "ferrovia": quella è la strada, e volente o nolente domattina è lunedì ed ognuno di noi sa ciò che farà: che è ciò che ha fatto lunedì scorso, il più delle volte. Questa apparente monotonia poi contiene, per nostra fortuna, novità quotidiane: ma in talune situazioni, meno male che abbiamo un binario: basta non deragliare.
Al di fuori del quotidiano possiamo avere delle strade ferrate virtuali, in cui possiamo camminare persi nei nostri pensieri, senza prestare attenzione ai nostri passi perchè è il sentiero che ci conduce alla meta. Il mio binario porta al mio "Locus Amoenus": oggi, all'imbrunire, l'ho percorso, mentre assorto nei pensieri inseguivo l'ultimo raggio di sole e le cornacchie gracchiavano per andare "a mason". Finchè ho sentito il profumo dei cipressi...
(nella mia foto di oggi: il sentiero dei cipressi all'imbrunire)

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