domenica 9 ottobre 2011

Natura morta a Monastirolo

Osservare dal basso il Monte di Brianza che si avvicina sempre di più, con lo smeraldo dei suoi boschi punteggiati di nuclei rurali, è una emozione che ti predispone alla Pace del cuore.
Mondonico ha ancora il sapore di antico, con le sue case abbarbicate e le sue vie strette.
E via, si sale lungo la mulattiera per Campsirago. Il sentiero tira, va affrontato pian piano.
Man mano che si sale, si allontana il rumore quotidiano e resta la voce del bosco.
Un bosco inondato dal vento da Nord... E' il rombo del vento a farmi compagnia, oltre al rumore dei sassi che di tanto in tanto le scarpe spostano lungo il sentiero ed il lontano scorrere del Molgora in una cascatella.
Lo sguardo si apre al sole ed al cielo turchese alla vista delle prime case di Campsirago. Uno sguardo alla pianura, un caffè all'osteria, quattro chiacchere con l'oste, che è un artista tutto tondo. Davanti a me un quadro con colori caldi ed uno simile con colori freddi: "Il ghiaccio ed il fuoco..." , gli faccio notare...
Poi via di nuovo con i pensieri che si librano nel vento. Verso la Crosaccia si apre lo sguardo sul maestoso Resegone, sull'Adda e la Palude di Brivio, sulla Rocchetta di Aizurro... Proseguo il cammino, di tanto in tanto cadono castagne e ghiande. Il tronco degli alberi anneriti mi ricorda quella mattina di quasi quindici anni fa, quella mattina del 7 aprile 1997 quando con i miei colleghi dell'antincendio stavamo combattendo, proprio lì, una lotta impari contro il fuoco che si era scatenato il giorno prima, proprio da Mondonico: quanto ricordi...
Ora alcuni alberi scricchiolano al vento, pare piangano ancora per le ferite del fuoco: è un suono un pò sinistro, che porta un senso di abbandono come il loro inesorabile abbandonarsi al vento...
La Crosaccia offre un senso di vuoto osservando Beverate: pare di volare... E poi giù a capofitto verso Monastirolo, uno sguardo alla Pianura Padana ed ai nitidi appenninni dalla piazzola per l'elicottero e poi ecco le prime case.
Monastirolo ha il suo fascino: le sue case abbarbicate, il suo silenzio, pare un paese fantasma. Non c'è anima viva. Entro in silenzio, quasi in punta di piedi, nella Piazzetta della Fontana, riprendo il sentiero per scendere ma il tintinnio di un campanello cinese su una porta, mosso dal vento, mi attira. Lo osservo, e su un tavolo lì vicino ecco alcune mele, una vera e propria natura morta brianzola. Il richiamo della fotografia si fa sentire, e scatto alcune immagini in uno stato quasi d'estasi. Torno sui miei passi, fotografo la piazzetta, le porte, alcuni particolari...
Il Tempo scorre, accidenti quanto scorre. Il tramonto è vicino, è il momento della picchiata finale su Mondonico. Mai come in questo trekking ho percepito sensazioni contrastanti ed attimi di Pace: una cura per il corpo e pure per lo spirito.
Nella Brianza dura e pura.
Ad meliora!
(nella mia foto di oggi: natura morta a Monastirolo)

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