domenica 31 luglio 2011

Perdere dando

Troppo spesso ti trovi sul filo del rasoio. E spesso in queste situazioni puoi agire solo in due modi: con eccessiva prudenza o con spavalderia. La prima ti porterebbe alla conservazione dello "status quo", nel senso che non giocando una partita spavalda la normalità tende ad avvolgerti, con il suo piattume. La seconda ti porterebbe a giocare una partita dall'esito assolutamente non certo, anzi, molto incerto, con il concreto rischio di restare con un pugno di mosche, in caso di esito infausto.
In realtà esiste anche l'esito fausto che, pur raro, ti potrebbe sicuramente darti la possibilità di vivere la situazione su un piano ben più alto.
Nel mio "essere razionale" piace, nonostante tutto, il rischio. Spesso e volentieri ho giocato le situazioni al limite per cercare di ottenere di più. Purtroppo, da un pò di Tempo a questa parte, sto infilando una serie di errori di valutazione al riguardo che mi ha portato a diversi esiti infausti. E su più fronti. A furia di dare, sto perdendo. E non è bello.
Per nulla.
Osservo un tramonto più acceso del dovuto anche oggi: del resto, il tramonto è la fine di una giornata. E non si sta parlando della fine di qualcos'altro?
Resterò un sognatore, ora e sempre.
(nella mia foto di oggi: nuvole al tramonto)

domenica 17 luglio 2011

Adelante... con juicio

Spagna. Isola di Eivissa, ovvero Ibiza. Sant'Antoni de Portmany.
Il rito del tramonto chillout era uno dei miei desideri. Una di quelle cose che vorresti fare e che non si possono fare tutti i giorni. Una di quelle cose che metti lì, in quel cassetto che, chissà come, è sempre quello più pieno di polvere. Osservare il tramonto dalla terrazza del Cafe del Mar era uno di questi desideri ed il recente viaggio ad Ibiza mi ha permesso di estrarre quel desiderio dal cassetto.
Il Cafe del Mar, di per sè, già come locale ha un non so che di metafisico. La celeberrima scritta in piastrelline di ceramica davanti alla quale in tanti fanno la foto ricordo, le vetrate a pacchetto che lo racchiudono completamente come uno scrigno, l'architettura quasi onirica che ha al suo interno. In effetti è un "unicum" che resta lì da vedere, perchè oggi hanno ricavato il bancone operativo in una palazzina a fianco, mentre nel Cafe vero e proprio trovano posto solo un barman ed il dj.
Fuori dal locale, sul mare, la terrazza in legno appoggiata sopra agli scogli. Le tende ed i pali portatende dipinti a spirale. I tavolinetti spartani. Gli scogli piatti, vero e proprio palcoscenico di pietra per il gran finale.
Il Cafe del Mar ha fatto scuola. Ora il rito del tramonto è seguito da più locali uno a fianco dell'altro, ogni sera centinaia di persone, forse migliaia, si assiepano per assistere allo spettacolo della Natura nei locali e sugli scogli.
Il sole scende inesorabile, sempre più arancione. Intanto il dj propone un brano chillout dietro l'altro, con un pathos sempre più palpabile. E' un crescendo che dura un paio d'ore. Un drink non è sufficiente, meglio una bella bottiglia di chardonnay.
Il sole scende, e quando pare toccare il mare scomparendo pian piano vien da trattenere il respiro. Gli ultimi secondi sono interminabili, tutti ad osservare con lo sguardo fino a quando anche l'ultimo centrimetro del disco solare è sparito nel mare.
Ed il gran finale. Non c'è un regista, eppure tutti insieme, nello stesso momento, iniziano a battere le mani. Un applauso da stadio, qualcuno improvvisa fischi da concerto. Mentre il sole spariva, il fragore dell'applauso mi ha fatto venire i brividi nella schiena.
Osservando il rito del tramonto chillout al Cafe del Mar ho capito che la Vita continua. Inesorabile. Le delusioni più o meno recenti non devono più essere quell'ancora che mi impedisce di navigare.
Chi si lega ai ricordi, non può andare lontano.
Adelante... Con juicio... (A.Manzoni - I Promessi Sposi)

(nella mia foto di oggi: il tramonto dal Cafe del Mar)