giovedì 18 ottobre 2012

Sbagliando s'impara

Ammettere i propri sbagli è indice di maturità. Non commetterli nuovamente, è indice di saggezza. Eccola qui ancora una volta, questo "convitato di pietra": la saggezza. Tanto me ne riempio la bocca e tanto essa si allontana dal mio modo d'essere. Non per nulla il detto afferma: "da un uomo saggio c'è da imparare anche quando tace". Sbagliare, imparare per non sbagliare nuovamente. Ma anche se sei "imparato" (licenza poetica) lo sbaglio è sempre dietro l'angolo. "Chi non lavora non sbaglia", dice un altro detto, e tutti sanno che "il lavoro produce entropia" (disordine).
Potremmo anche citare i "corsi e ricorsi" di Vichiana memoria, ma sono parole già spese e rispese, forse sarebbe più utile iniziare a farne tesoro.
Bisogna ripartire dai piccoli gesti, dall'attenzione al particolare.
Bisogna tornare a godere del senso della sorpresa, in questo mondo sempre più scontato anche negli exploit più negativi.
Bisogna tornare a portare rispetto per chi ne sa più di noi, non pensando che la verità è sempre nelle nostre mani.
Bisogna riprendere a "volare più basso" in termini pratici, lasciando però che la mente tenda all'infinito.
Bisogna riprendere a guardare le persone negli occhi mentre parlano o, più semplicemente, ad ascoltarle: è molto più semplice non prestare attenzione a quanto una persona ci sta dicendo, che ribatterle con risposte meditate, valutate, e soprattutto pertinenti.
C'è sempre un'alternativa, per chi non ce la facesse proprio: "un bal tacer non fu mai scritto". Enjoy the silence (Depeche Mode).
(nella mia foto di oggi: l'infinito oltre la siepe dell'Eremo del San Genesio, Colle Brianza)

domenica 7 ottobre 2012

Pensieri sparsi

Ed in certi momenti pensi a Bellagio. Punta Spartivento, di notte. Luci scintillanti, brezza tesa e fredda, lo sciabordare delle onde leggere, attimi di infinito in un lago di ricordi...
Ed in certi momenti pensi ai posti ed alle situazioni in cui, completamente in equilibrio con te stesso, sei riuscito ad estraniarti dal tuo "ego primario" per lasciarti andare e danzare sulla musica del tuo "ego secondario". Quello recondito, quello più vero. Quello che ogni volta difendiamo con reazioni inopportune, quando ci chiudiamo a riccio, magari attaccando.
L'animo umano è mutevole, questo lo sappiamo già e di certo non son stato il primo a scriverlo. Ma si può cercare di assecondare la sua mutevolezza, per non restarci male quando ti sorprende negativamente e per non restare troppo affascinato ed abbagliato da una positività inattesa. Quella positività magari oltre le righe dell'ordinarietà a cui ormai siamo abituati.
Il volere apparire per ciò che non si è, appartiene all'ordinarietà della parte del mondo banale e dei suoi abitanti... Cerchiamo di vivere la parte non banale, circondandoci di persone che la pensano come noi. Lasciamo scivolare via le negatività e cogliamo ogni positività, anche piccola. Goccia dopo goccia si riempie il vaso. E poi, in fondo, non è una goccia che fa traboccare il vaso? Ecco, pensiamola non come goccia di negatività, ma come goccia di positività.
(nella mia foto di oggi: tramonto favonico e cornacchie)

domenica 20 maggio 2012

Corsi e ricorsi...

Quest'anno scrivo molto poco, e me ne rendo conto ogni volta che apro un nuovo post. E' un evidente segno di una stanchezza immanente. Penso sempre molto, medito sempre molto, quindi di cose da scrivere ne avrei. Ma non ho la "voglia" di scriverle.
Ed una cosa, per essere scritta bene, deve essere scritta di getto, non "forzata".
In questo ultimo fine settimana ho rivisto un film già visto. Nulla di cinematografico per la realtà, ma una certa evoluzione della mia Vita già vissuta e sbagliata in passato, nuovamente vissuta e sbagliata.
Non voglio scomodare il detto che "perseverare è diabolico", ma è anche vero che se si sbaglia per imparare non ci si può permettere di sbagliare sempre le stesse cose. Forse però c'è una parte di noi che non riusciamo sempre a governare con il raziocinio: ed una cosa che gestita dal raziocinio non potrebbe essere errata, ecco che viene sbagliata proprio perchè il raziocinio è stato messo da parte.
I "corsi e ricorsi" dovrebbero esserci di monito...
Spero che sia un tramonto temporaneo: perchè non posso più permettermi di far tramontare i soli splendenti che incontro nella Vita. Già sono rari, se poi li avvolgo, come fanno le nubi, nel mio "fumus" assurdo siamo rovinati.
Voglio crescere!!!
(nella foto di oggi di Manuela Bonanno: tramonto al Golfo di Castellamare (Terrasini - Palermo)

lunedì 9 aprile 2012

Soli con noi stessi

...Tutto scorre attorno a noi...
...Tutto scorre dentro di noi...
Ma spesso siamo noi che osserviamo lo scorrere del Tempo, quasi impotenti, ed impavidamente teniamo lo sguardo dritto verso quel vento che ci soffia addosso, "in direzione ostinata e contraria", senza mai piegarci...
L'uomo è un Essere solo che ha paura della solitudine. Ma anche quando siamo soli in realtà non lo siamo mai, veramente soli, perchè, come minimo, siamo "soli con noi stessi", come si dice. Già il fatto di essere con sè stessi presuppone un dialogo a due, anche quando si è soli.
Poi questo dialogo spesso trova la possibilità di essere amplificato da ciò che ci circonda, dalla meraviglia di un fiore multicolore al cielo stellato dove la luna rincorre venere o giove, per non essere da sola... Qualche settimana fa il cielo invernale ci ha regalato una splendida triangolazione, che in tanti immagino che abbiamo ammirato in silenzio con noi stessi.
Da Tempo non scrivevo: non perchè non avevo da scrivere, ma perchè ultimamente i pensieri sono così tumultuosi che non riesco a fermarli in un post, perchè riescono a fuggire prima...
Verranno tempi migliori.
Ora e sempre, "è cosa buona e giusta".
(nella mia foto di oggi: panorama siderale)

sabato 4 febbraio 2012

Strani allineamenti

La foto che ho scattato oggi al tramonto è uno "strano allineamento": non è semplice collocare un sole al tramonto, pallido dietro la nuvolaglia del cielo di questi giorni gelidi, perfettamente incastonato tra candele di ghiaccio. E' un allineamento molto raro: in primis, perchè le candele di ghiaccio ormai son davvero difficili da vedere, inoltre, perchè parevano su misura per farci stare perfettamente il disco solare.
Il bello è che, come spesso accade, è una foto nata dal caso. Tre minuti prima non avevo intenzione di fotografare, poi mi ha rapito il tramonto, poi ho visto le candele, e la casualità della visione mi ha dato l'estro della foto.
Uno "strano allineamento" casuale, ma di piacevole risultato.
Capita anche nella Vita vissuta? A volte sì...
E' pur vero che un detto dice che nessun incontro è casuale, però a volte l'emozione di uno "strano allineamento" è una di quelle cose che più si apprezzano: per la sincerità e la casualità, che ti consente di vivere l'attimo senza farti troppe paranoie.
A volte questa stranezza si manifesta in due sguardi che si incrociano casualmente e poi si rapiscono a vicenda. In quel magnetismo che fa vibrare l'animo quando gli occhi si allineano senza paura. Perchè gli occhi, come si dice, sono lo specchio dell'animo. E sicuramente anche del cuore. Per questo, lo "strano allineamento" di due sguardi attraverso gli occhi non è spesso consentito, essendo tanto intimo.
Intimo, ma vibrante...
Nel pieno del gelo invernale, la primavera è più vicina di quanto si possa pensare.
(nella mia foto di oggi: uno "strano allineamento" di ghiaccio e sole)