sabato 30 agosto 2008

Non sempre i conti tornano

Non sempre i conti tornano. In questi giorni appena passati di vacanza, pur non essendo partito, ho avuto il modo di pensare un pò senza il rincorrersi di appuntamenti ed impegni tipico di una giornata lavorativa normale. Pensando si capisce come non sempre i conti tornano, nella Vita. la cosa è normale di per sé, perchè la Vita non ha regole matematiche e quindi non per forza i risultati dell'agire devono portare ad un unico risultato che si può prima prevedere. E' stata una estate molto variabile e fresca dal punto di vista meteorologico, ma negli ultimi giorni il tempo si è fatto di nuovo caldo e stabile. E' come se ogni esperienza prima di abbandonarci si fa di nuovo viva. E ricca di sensazioni. Ma una porta son sicuro di averla chiusa in questa estate, ed era la porta che più cigolava ad ogni colpo di vento del pensiero. Domani è l'ultimo giorno di estate meteorologica, da lunedì sarà autunno. E' tempo di bilanci. "Settembre, è tempo di migrar"...

mercoledì 13 agosto 2008

Lo specchio dell'anima

Quando ci mettiamo fisicamente davanti ad uno specchio, vediamo ovviamente la nostra immagine fisica riflessa in esso. Allo stesso modo, a volte, quando ci troviamo di fronte a particolari situazioni che ci sono magari offerte dalla Natura, è come se dentro queste situazioni riflettessimo delle sensazioni insite nel nostro animo. Stasera ne ho notate un paio, offerte da questo variabile mese d'agosto incastonato in una variabile estate di uno degli anni più piovosi del nuovo millennio. La luna stasera giocava a nascondino con le nubi. Spariva completamente, si velava appena, si nascondeva in parte, risplendeva in pienezza: un pò come accade da un pò di tempo a questa parti con tutti i rapporti di ogni tipo che mi circondano: alti e bassi, sparizioni e ricomparse, il nulla ed il tutto nell'arco di pochi giorni. Poco più tardi, guardando verso Nord, un magnifico cumulonembo era illuminato dalla luna in questa fase spavalda e luminosa ed era attraversato da fulmini: una luminescenza che dava brividi, accompagnata da un lontano brontolio di tuoni. Uno spettacolo della Natura dalla distanza, suggestivo, che nel luogo in cui si manifestava era in realtà una sorta di tempesta. Ecco l'altro parallelismo: quante volte le cose che viviamo hanno valenze diverse rispetto al luogo e al tempo in cui vengono vissute? Tante, forse troppe... Sullo specchio in rapporto all'anima devo ritornare, ho già un'altra immagine nella mente.

martedì 12 agosto 2008

False speranze e vane attese

Sono più pesanti da sopportare delle "false speranze" o delle "vane attese"? Qual è la differenza che intercorre tra le due situazioni che spesso e volentieri vengono contemporaneamente utilizzate per indicare uno stato d'animo? La speranza è agognare di esaudire un desiderio: speranza e desiderio sono intimamente legati ed infatti per cercare di dare una spiegazione di speranza ci troviamo ad usare entrambi i termini. L'attesa è invece la pazienza di aspettare che un particolare desiderio o una particolare situazione, giungano a compimento, si verifichino, si manifestino. Ma se la speranza è falsa allora vuol dire che l'attesa è vana. E se l'attesa è vana forse nutriamo una falsa speranza. Forse è proprio per questo che usiamo queste due espressioni affiancate, perchè sono ridondanti: ed essendo tali vuol dire che non sono una più pesante dell'altra da sopportare, ma sono semplicemente terribilmente concatenate.

giovedì 7 agosto 2008

Ricordi vicini, ricordi lontani

Quanto un ricordo è dentro di noi? Un ricordo lontano è per forza più debole di un ricordo vicino? Ogni tanto ripensando a situazioni vissute si rivivono emozioni forti. A volte basta un elemento scatenante, come una particolare musica, un particolare profumo, un particolare accenno ad un certo luogo fatto innocuamente da qualcuno, un nome chiamato da qualcun altro che è solo lo stesso nome della persona a cui poi pensiamo ma che non era quella chiamata. Oppure una certa luce di un certo tramonto, un certo posto, una certa sensazione. A volte sono invece le nuove emozioni a ravvivarci vecchi ricordi: sembra assurdo ma una novità si lega a doppio filo con qualcosa del nostro passato. Mentre viviamo qualcosa di bello e nuovo magari rammentiamo quando abbiamo già vissuto quella emozione, magari tanto tempo prima. E' il ricordo di un innamoramento, di una particolare paura, di altro. Ricordi positivi o negativi, poco cambia, sempre ricordi sono. Ho già scritto che "chi si lega ai ricordi, non può andare lontano". Eppure tante volte sono proprio i ricordi che ci aiutano ad affrontare il quotidiano. Quanto è misteriosa la Vita, ed ogni arrivo è una nuova partenza...

martedì 5 agosto 2008

Fidarsi è bene... Non fidarsi è meglio?

Man mano che gradualmente invecchio mi trovo a volte di fronte a domande ridondanti che di tanto in tanto riaffiorano dalle onde della Vita quotidiana: situazioni che si credono sopite e poi tutto d'un tratto diventano fiamme che prendono origine dalla brace che cova sotto le ceneri. In ogni cosa che facciamo, quando ci troviamo di fronte una situazione od una persona fino a poco prima sconosciuta, la domanda che sorge spontanea è: fidarsi o non fidarsi? E a seguire altre domande del tipo... Credere o non credere? Illudersi o non illudersi? Capire o non capire? Scavare o non scavare? Cambiare o non cambiare? Sono tanti piccoli bivi che una persona si trova di fronte soprattutto quando appunto è all'inizio di nuovi rapporti, siano essi di sola conoscenza, amicizia o con contaminazioni d'altro, che occorre affrontare a viso aperto cercando di non eluderli. In prima persona credo di essermi fatto una certa esperienza ma forse questa esperienza ancora non è sufficiente. Credo che finora nella mia Vita abbia avuto tante fortune ma anche tanti repentini cambi di rotta, e questo discorso del fidarsi o meno mi si è posto di fronte molte volte, tanto nei rapporti che anche nel fare politica o amministrazione, come preferisco definirla. Ed ogni volta, come una eterna lotta tra il bianco ed il nero, alterno il fidarmi al non fidarmi. Normalmente quando non ci si fida si è consapevoli di non rischiare, ma allo stesso tempo si sa di avere meno probabilità di provare sensazioni nuove o di carpire nuove soddisfazioni. Quando ci si fida invece tendenzialmente è più facile provare queste sensazioni o carpire queste occasioni: ma entrambe sono sfuggenti, e se la saggezza non si prende cura di noi in un attimo il vento gira, e se non sei rapido rischi di pagare...

lunedì 4 agosto 2008

Il rapporto con la ragione

Le sensazioni che la Vita quotidianamente ci offre sono il risultato di un eterno confronto tra la ragione e l'istinto. A volte prevale l'istinto e si vivono magari sensazioni bellissime senza il senno di poi, a volte prevale la ragione e ci si priva di vivere momenti particolari che la Vita non sempre ci offre con abbondanza. Avere un buon rapporto con la ragione garantisce una Vita equilibrata e piena di soddisfazioni: ma ogni tanto occorre ascoltare anche l'istinto. Tanto per cambiare, la virtù, anche questa volta, sta nel mezzo.