martedì 11 agosto 2009

Tendere all'aridità

Ci ho fatto caso poco fa, pur avendone la consapevolezza latente. E' quasi un mese che non scrivo più sul mio blog: non era mai successo prima d'ora. Ma il mio rapporto con il blog è lo stesso che ho con la poesia: scrivo solo se ho qualcosa da scrivere. Con la poesia bisogna avere poi anche l'attimo... poetico. Quest'anno ho scritto solo due brevissime poesie: una a marzo e una pochissimi giorni fa. La prima parla di silenzio, l'ultima di acqua e muschio nei boschi. Ma anche di aridità. Sarà l'estate ma l'aridità di questo ultimo mese mi ha un pò avvolto. Se leggo poi il post precedente a questo mi sovviene una risatina nervosa... Quando i cerchi sono chiusi è conveniente dimenticarsi anche la sola Essenza del bello, soprattutto se tale Essenza è legata a quei cerchi prima che si chiudessero.
A volte il quotidiano ci carica di zavorre in ogni azione che facciamo, ma anche con ogni azione che subiamo. La zavorra di fa giorno dopo giorno più opprimente, come il caldo afoso di questi giorni, e in taluni momenti vien voglia di abbandonarsi sulle onde di un oceano virtuale facendosi cullare dalle onde: senza se e senza ma...
E' ora che diventi adulto, oltre che ancora più saggio. Potere di scegliere, non di essere scelto. Scegliendo vie nuove perchè, alla Battiato-Sgalambro: "Ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti per allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza" (Personalità Empirica, da Ferro Battuto, 2001).
(nella foto di oggi tratta da http://digilander.libero.it/steppen.wolf/foto/terra%20arida2.jpg: terra arida)

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