mercoledì 21 gennaio 2009

Sapere affrontare una cima

Stasera mi piace impostare i miei liberi pensieri con una metafora forse anche abusata: quella di scalare una cima. E per fare ciò mi sono messo al cospetto di una foto della mitica Grignetta. Cima arcigna e difficile.
Non possiamo affrontare una ascesa come se niente fosse. Dobbiamo prima di tutto avere una percezione di quello che è il nostro stato di forma, mettendoci in gioco oggettivamente. Una volta avuta questa percezione occorre scegliere una vetta adatta alle nostre capacità, non solo fisiche ma anche tecniche. Pensare che forse anzichè fare una via diretta è più conveniente affrontarne, ove possibile, una indiretta. Avviarci con il passo giusto, senza forzare la cadenza perchè in caso contrario in cima non ci arriveremo mai. Se ci accorgiamo che siamo in eccessiva difficoltà è meglio rinunciare e tornare indietro, anche per evitare di arrivare in cima e non avere più energia per la discesa. Una volta raggiunta la vetta tendiamo alla contemplazione di ciò che ci circonda, così che spesso ci dimentichiamo di coprirci per ripararci dal freddo e dal vento, perdendo la cognizione dell'agire. E poi magari siamo anche capaci di "catapultarci" a valle facendo tutte le scorciatoie: che è la cosa più deleteria, perchè la discesa è tecnicamente più difficile della salita e più a rischio di errore o infortunio.
Ho solo delineato alcune buone regole per affrontare una vetta nel migliore dei modi, e lascio a tutti la possibilità di confrontare la salita e discesa da una montagna con un evento della Vita quotidiana che ha delle complessità per essere risolto. Lascio solo alcuni spunti. Una situazione ingarbugliata va affrontata come la salita di una montagna: con passo fermo e deciso, senza correre, prendendo il tempo che ci serve. E i nodi si scioglieranno uno dopo l'altro come neve al sole: quasi senza accorgerci... E una volta superata la difficoltà della conquista della vetta, anche la discesa va affrontata nel migliore dei modi: non diamo mai nulla per scontato. Anche perchè normalmente ci accorgiamo che non ci siamo comportati nel migliore dei modi solo quando ci succede qualcosa. E dopo è facile ragionare con i "se"...
(nella mia foto di stasera: Sua Maestà la Grignetta dai Piani Resinelli)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

con i se e con i ma non si è mai concluso niente,ma con la pazienza si può scalare anche il monte rosa, basta volerlo.........

Giovanni Zardoni ha detto...

E' vero. Anche la goccia scava il sasso :-)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good