sabato 3 gennaio 2009

Montagne di ghiaccio. Nell'azzurro.


Qui sopra vedete delle montagne di ghiaccio. Nell'azzurro. Azzurro del cielo, che si riverbera sulla neve. Ma anche l'acqua è azzurra come l'aria. E' un azzurro unico, ghiaccio e acqua, cielo e aria. Non ho mai vissuto la montagna in inverno. Non scio e mi son sempre guardato dall'affrontare escursioni sul ghiaccio d'inverno, anche se dovrei scoprire la poesia di una ciaspolata nella neve fresca, magari al chiaro di luna. Ora è la dimensione notturna che mi manca, dopo che oggi mi sono nutrito di quella diurna, con tante piccole percezioni da incasellare: il rumore della neve farinosa sotto le scarpe, il freddo intenso che ti gela le narici, i muri di neve, le candele di ghiaccio, la montagna lontana che s'accende dell'arancio del sole al tramonto mentre la valle cade già nell'ombra: un ennesimo contrasto come il bianco ed il nero. Ho sempre vissuto la montagna smeraldina d'estate, ed oggi l'ho vissuta d'inverno. Tutto è uniforme, il silenzio è ovattato, i torrenti spesso immobili. Le foglie non esistono, gli alberi sono così diversi. Il mio occhio oggi è riuscito a trovare meraviglia anche in alcuni frutteti di meli in Valtellina: filari spogli di legno contorto nel bianco della neve. In Brianza la stessa immagine l'ho ritrovata nel carpino lungo la strada della Valfredda, a Montevecchia. E la galaverna è stato il sottile filo rosso tra la collina e la montagna oggi. Giornata di contrasti per l'occhio, di domande per la mente, e di ricordi per il cuore: forse perchè se anche avessi lanciato una domanda con un urlo nella valle, a differenza dell'estate, oggi non si sarebbe nemmeno sentito l'eco. Sarebbe rimasto prigioniero della neve: così maestosa, così immensa, così terribile: "Santa Maria, Signora della neve, copri col bianco, soffice mantello: il nostro amico, il nostro fratello. Su nel paradiso, lascialo andare, per le Tue montagne" (Signore delle Cime, Bepi de Marzi - clicca qui per ascoltarne una versione: http://www.coromarmolada.it/signore.htm).
Dedicato a Daniele Chiappa "Ciapin" e a tutti i miei amici che dalla montagna non son più tornati.
(nella mia foto di oggi: paesaggio invernale al Passo del Foscagno)

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi lasci sempre senza parole... grazie x il tuo scrivere...