Ci sono momenti nella Vita nei quali bisogna chiudere gli occhi, respirare profondamente, concentrare la mente sul bello della Vita... Ho già parlato qualche post fa del mio
"locus amoenus" ma oggi volevo ampliare lo sguardo alla mia valle. E' nella foto qui sopra, scattata durante i primi giorni di primavera, quando i ciliegi in fiore ci annunciano il cambio di stagione. Parimenti al
"locus amoenus" di cui fa parte, la mia valle è un luogo in cui vado quando ho bisogno di meditare sull'agire futuro e sul vissuto passato. Un pò come canta Battiato:
"Se vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri osserva il tuo corpo oggi; se vuoi sapere come sarai domani osserva i tuoi pensieri di oggi" (Il cammino interminabile, 2001). A volte occorre proprio fermarsi un attimo, scrutare un orizzonte piacevole (io scruto quello della valle) e cercare una risposta alle domande che nascono dentro di Te od un appagamento a pensieri che fino a quel punto non hai saputo materializzare.
Perchè la chiamo la mia valle? E' vero, è una valle di tutti, sembrerebbe egoistico chiamarla "la mia valle". Il "mio" in questo caso è inteso in senso di affetto, come quando magari esclamiamo "Tesoro mio" o "Amore mio". Nella valle c'è il "locus amoenus", c'è la mia piccola vigna, c'è il fuoco di Galbusera Nera, c'è il prato fiorito dell'erba medica, c'è il Belvedere in cui ti senti parte del Tutto, c'è la brezza fresca d'estate che all'imbrunire scende verso il fondo della valle, c'è lo scroscio dell'acqua nel bosco, c'è la mietitura, c'è la vista dei fuochi d'artificio d'agosto, c'è il cipresso guardingo, c'è l'eco dei canti di campagna, c'è il vento freddo ed impetuoso dell'inverno, c'è Orione che troneggia, ci sono le stelle cadenti d'estate, ci sono le lucciole danzanti nell'ovatta blu, ci sono i lampi che illuminano le nubi lontane... Insomma c'è parte della mia Vita, di ciò che ero e di ciò che sono...
Troppe volte nella Vita, e l'ho già scritto un sacco di volte, diamo tutto per scontato fintanto che non ci accorgiamo che la cosa non era poi così scontata. E che per averla considerata troppo scontata, magari l'abbiamo persa. Sia con le persone che con il nostro Ego. A volte bisogna avere il coraggio di fermarsi, di scrutare l'orizzonte e cercare di renderlo più luminoso vivendo la Vita nella sua pienezza senza farsi distrarre dal quotidiano.
Bisogna avere il coraggio di ritrovare l'Essenza delle cose, ciò che pervade ogni essere umano dal suo primo minuto di Vita, ciò che rende la gioia più gioia, la luce più luce, il buio meno buio, l'emozione ancor più tale, la primavera ancora più profumata, la frutta ancora più saporita. Bisogna chiudere gli occhi, riallineare Corpo e Mente, e tuffarsi in un oceano di emozioni. Perchè a volte, canta sempre Battiato su testo di Sgalambro, "non coincide più l'immagine di te con quello che realmente sei" (Personalità empirica, 2001): e bisogna riallinearsi. Il perchè, l'aveva già capito Giacomo Leopardi: "...Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare..." (L'infinito, 1819).
Oggi, nella mia valle, mi sono riallineato: ed ora sono pronto...
(nella mia foto di oggi: la valle delle Galbusere in primavera)