mercoledì 27 febbraio 2013

"Eppur si muove..."

Quel vento leggero da Nord, che sa essere come una lama di un rasoio sulla pelle, pizzicava il mio animo. La luce dell'ultimo plenilunio d'inverno, riverberata dalla neve, inondava il mio cuore.
La neve aveva quella crosticina dura come il marmo che sembra reggerti e poi cede, nel classico rumore della neve che cede e viene calpestata. Il mio faro, Montevecchia, era come sempre lì davanti a me, in questa strana sera di questo strano periodo di fine inverno.
Già, perchè l'inverno termina tra una manciata di giorni.
Già, perchè sotto questo manto di neve sono nascosti dei fiori già sbocciati.
Già, perchè la neve fuori stagione è come una emozione inaspettata: ti inonda di meraviglia come il turbinio di follia dei fiocchi trasportati dal vento e rapidamente si squaglia al sole del raziocinio, che ti riporta alla tanto odiata/amata quotidianità: odiata, perchè ti fa capire quanto più Tempo ci vorrebbe per vivere la Vita, amata perchè ti tiene sulla giusta rotta come i binari guidano un treno...
Ho voglia di primavera. Una primavera totale, da vivere fino all'ultimo petalo di fiore di campo da sfogliare, da assaporare inebriato dal profumo ancor più di quanto non lo sia un'ape ingorda completamente ammantata di nettare.
L'inverno è stato lungo, e la primavera tarda ad arrivare: ma ci travolgerà come in un dolce naufragio nel nostro "oceano di silenzio, che scorre lento, senza centro nè principio" (F.Battiato). Sul piano teorico può non avere "centro nè principio": ma sul piano dell'oggi sono invece consapevole di quale sia la fonte di tutto ciò.
Eppure non è una fonte concentrata, ben definita.
Ma è una scintilla, che ben conosco, che tutto ha mosso, inevitabilmente.
"Eppur si muove"... (G.Galilei)
(nella mia foto di oggi: giochi di luce nevosi a Cascina Butto, a Montevecchia)