
In tanti mi hanno consigliato di partire, ed io non li ho mai ascoltati. Negli ultimi mesi ho continuato a girare attorno alle medesime situazioni, arrovellandomi magari per qualcosa che non ho trovato e per qualcosa che ho perso.
Lo scorso fine settimana ho finalmente levato le ancore facendo rotta sulla Sicilia. Ci volevo andare da tempo immemore, e finalmente ho trovato l'allineamento "cosmico" per infilarmi su un aereo. Mentre mi imbarcavo i pensieri sono involontariamente corsi all'ultimo imbarco su un aereo: era il giugno del 2007... Quattro anni fa... Gli occhi mi si sono velati ma ho cacciato quei pensieri da dove sono venuti.
Ho vissuto in Sicilia due giorni e mezzo "oltre", o meglio "troppo oltre". Osservando le ginestre, il pennacchio di fumo dell'Etna, i contrasti lavici e l'acqua trasparente. Sorseggiando seltz, sale e limone ad un chiosco di Catania mi sono ritrovato a percepire che "c'è tutto un mondo intorno". Che forse il mondo va guardato con occhi diversi, che sanno rinnovarsi...
Guy de Maupassant scriveva: "Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà". Ed è quello che ho fatto, in Sicilia.
Senso di distacco... Troppo oltre...
(nella mia foto di oggi, licheni e muschio su un muretto nelle campagne di Castiglione di Sicilia)