martedì 30 settembre 2008
Catturare il vento
Ho sempre dato la giusta importanza al vento. Spesso ho parlato del vento. Per la sensazione che ti porta, per i profumi che trasporta. Perchè porta il freddo o il caldo, il secco o l'umido. Ogni vento, ogni brezza ha un suo sapore, un suo colore, una sua anima. Ieri ho scoperto casualmente da una free press che qualcuno sta cercando di creare un museo del vento a Trieste, dedicato al vento principe di questa terra di confine con l'Est Europa, la bora. Ma questo museo sarà dedicato a tutti i venti del mondo, e si stanno raccogliendo i campioni. Ognuno è libero di catturare il vento della sua zona, legato a particolari fenomeni, rinchiuderlo in un contenitore a scelta ed inviarlo al museo con una spiegazione. Ho scelto quale vento catturare. Quando ho letto questa notizia il mio pensiero è corso in un certo luogo legato a doppio filo con la mia Vita. Andrò lì, catturerò questo vento e lo invierò. Ho già scelto anche il contenitore. Ora devo solo procedere alla cattura...
martedì 23 settembre 2008
Le porte dell'autunno
Le luci della pianura erano avvolte dalla prima foschia di un nuovo autunno che proprio in quel giorno aveva inizio. Nel cielo si compattavano nubi abbastanza grevi. L'aria frizzante e quasi fredda correva veloce tra i muri delle case, sfiorando l'acciottolato, come una mano gelida che risaliva il crinale. Il primo profumo di legna arsa nei camini superava la fragranza del rosmarino. L'uva quasi matura nelle vigne che avevano già perso il vigore e lo smeraldo estivo ed iniziavano a vestire i colori autunnali. I muri in sasso dell'osteria iniziavano ad essere più accoglienti della veranda estiva. La mente si estraniava dal momento, varcando le soglie di un ragionamento crogiolato da un cuore addolcito che lo rendeva meno pungente. Il piacere ammantava ogni gesto, perchè quando si è dolci ogni cosa appare meno dura. Anche il brindisi col rosato ruspante faceva risuonare i classici bicchieri da osteria come calici di cristallo. Il rosato è un vino di transizione: tra il fresco bianco dell'estate ed il rosso caldo dell'inverno. Come il grigio in un mondo di bianco e di nero. Una strana malinconia veicolata dalla stanchezza vera rendeva meno leggiadro il momento. Ma dopo aver chiuso gli occhi era scomparsa nello stesso luogo da dove era venuta. Perchè a volte ci si rende conto che anche ogni secondo va vissuto pienamente...
domenica 14 settembre 2008
Luna (quasi) piena
L'aria era frizzante stasera. L'autunno è alle porte. Lo senti da tante cose. Stasera anche dalla luna (quasi) piena. Si stagliava nel cielo, un cielo terso e sereno con qualche banco di nuvole. Nella valle la prima nebbiolina aveva il colore cinerino della luna. Non c'era vento stasera. Il primo profumo del fumo dei camini avvolgeva le case abbarbicate sul colle. Sotto le case i boschi nella foschia, oltre i boschi i cipressi che si stagliavano al cielo. In lontananza Montevecchia illuminata. Mi sono guardato intorno, cercando di percepire il minimo rumore. E ho trovato un silenzio infinito. Ho alzato di nuovo lo sguardo alla luna, e si era nascosta dietro il banco di nubi che nel frattempo era anch'esso diventato cinerino. Ho chiuso gli occhi, estraniandomi e respirando a pieni polmoni l'aria frizzante. Li ho riaperti, ed ho ritrovato la luna. Ho guardato per terra, ed ho visto la mia ombra creata dalla luna. Ho sorriso. L'infinito non va e non viene: ci avvolge. Stasera più di ieri sera e meno di domani.
sabato 6 settembre 2008
I sussurri del vento
Il vento è una sorta di compagno virtuale della nostra Vita. Un pò come il cielo del post precedente. Il vento può essere debole o forte, può portare il profumo di primavera o quello della neve. Può avere il sapore della calda macchia mediterranea, può avere la fragranza della terra bagnata alla prima pioggia dopo un periodo di siccità. Può essere refolo fresco in una giornata afosa, può avere il colore dell'azzurro ed il sapore del favonio in una fredda giornata d'inverno che come d'incanto grazie al vento si trasforma in una giornata di primavera. Mi piace assimilare il vento al pensiero: quando c'è vento, è come se stessi pensando. Il vento sa sussurrare come sa urlare. Da un saggio c'è da imparare anche quando tace. "Like the wispering wind you sent to me" (Moby).
martedì 2 settembre 2008
Scrutando il cielo
Quante volte abbiamo alzato lo sguardo al cielo? All'alba di giorni brumosi quando il sole al suo sorgere trasforma la bruma in creta da plasmare con la fantasia. Nel pieno di una giornata ventosa in cui l'aria frizzante invita la mente a perdersi nella profonda leggerezza dell'azzurro. Mentre il sole al tramonto gioca a nascondino con le nubi colorandole come solo la Natura sa fare (e come la foto del blog vi da un esempio). Scrutando il cielo in una notte limpida alla ricerca di una stella cadente con un desiderio pronto da esprimere, o perdendo l'attimo perchè il desiderio non era pronto. Osservando la luna piena e accorgendosi quanto è forte la sua luce e provando il brivido che l'ombra della luna esiste ed ha più fascino di quella del sole. In una mattina piovosa d'autunno quando le nuvole si confondono con la nebbia e le colline. In un pomeriggio grigio in cui il cielo pare caderci addosso. In una notte di temporali rincorrendo i lampi che ci danno i brividi nella schiena. Quante volte abbiamo scrutato il cielo allora? Quante sensazioni del nostro passato ci hanno dato queste poche pennellate descrittive di un'azione così semplice? Scrutare il cielo spesso fa rima con sognatore però, e come cantava Sergio Endrigo in una canzone ripresa da Franco Battiato: "sopra le nuvole c'è il sereno ma il nostro Amore non appartiene al cielo, noi siamo qui, tra le cose di tutti i giorni, e i giorni grigi". Sostituite Amore con Vita (che è la stessa cosa, non c'è Vita senza Amore e non c'è Amore senza Vita) e vi ritroverete sognatori più spesso di quanto avete percepito di esserlo. Parola di un sognatore...
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