giovedì 29 aprile 2010

Sensazioni spurie

Ci sono momenti della Vita in cui la testa ti gira in un modo incredibile, alla mercè di pensieri irrefrenabili. Scelte prese che appaiono ormai irrevocabili. Ti trovi su binari che ti portano dove non vorresti andare e ti accorgi che non puoi lasciarli se non forzando la velocità e deragliando.

Ci sono momenti della Vita in cui ti temi che ciò che hai colto, come qualcosa di magnifico, coincida con l'inizio della fine del suo essere magnifico.

Sono sensazioni spurie. Belle sensazioni che diventano amare.

Ci sono momenti della Vita in cui l'unica persona con cui vorresti parlare, con la quale vorresti confrontarti, è la stessa che ti ha portato gli interrogativi ed essendo parte in causa non può aiutarti:"La cura è spesso nascosta dentro la malattia..." (Jovanotti) E' proprio vero.

Ci sono momenti nella Vita in cui i pensieri assomigliano alle nubi all'imbrunire: luminose e tutte d'un tratto buie.

Ci sono momenti della Vita in cui non serve farsi domande, che tanto non potrai mai avere le risposte.

Ecco: tutti questi momenti sono oggi nella mia Vita, per scelta cosciente. Ormai presa e non revocabile. Passerà anche questa, le mie spalle sono larghe...

(nella mia foto di oggi: nubi al tramonto)

martedì 27 aprile 2010

Va pensiero sul lago dorato

Qualche giorno fa osservavo il lago di Pusiano al tramonto.
I campanili dell'alta Brianza erano un'accozzaglia di "Ave Marie" serotine.
Avete in mente quando un campanile parte e poco dopo ne parte un altro magari con la stessa melodia e l'eco dell'uno si sovrappone a quello dell'altro? Ecco, un'accozzaglia...
Ho scattato una fotografia, una delle tante, che aveva forse l'unico pregio di ritrarre un soggetto diverso dalla "solita" Montevecchia. Ma la foto non mi convinceva, era un chiaroscuro troppo velato. L'ho guardata e riguardata, ma la convinzione non saliva, e l'ho messa da parte.
Stasera invece son qui che la pubblico sul blog per condividerla insieme ai miei pensieri. Cosa è cambiato in questi pochi giorni? Forse solo la percezione che ho della foto. Ora mi piace, mi dice qualcosa...
Non ci vuole un grande volo pindarico per accostare quella foto a tante situazioni della Vita. Un giorno ci danno una certa impressione, magari coperta dalla "solita" polvere del quotidiano. Un altro giorno, qualche ora dopo, le ricordiamo illuminate da una Luce strana, diversa.
E percepiamo sensazioni stranissime.
Spesso e volentieri tutto questo succede dopo avere affrontato bivi tutt'altro che facili. Bivi che sono spartiacque dell'eterna lotta tra Mente e Cuore, tra Sesso e Castità, tra il Bianco ed il Nero, tra la Pazienza dell'attesa e l'Istinto della passione.
Il mio pensiero quella sera andava sul lago dorato. Non per copiare il celebre "Va Pensiero" del Nabucco negli ultimi tempi tanto di moda, ma per descrivere una immagine che è ancora bene impressa nella mia mente.
Il mio pensiero questa sera va in cerca di un ricordo. Non per copiare il pensiero che qualche giorno fa andava sul lago dorato, ma per rivivere lo splendore del cogliere qualcosa di proibito, che non appena lo cogli già ti manca, quando ancora ne hai le mani sporche ed il sapore in bocca.
Meditare troppo a volte non serve, nè prima nè dopo. Bisogna vivere...
(nella mia foto di oggi: tramonto sul lago di Pusiano)

sabato 24 aprile 2010

Il candore dei ciliegi

C'è un momento della primavera nei quale, sulle nostre colline, esplodono delle macchie bianche. Nei boschi, sui terrazzamenti incolti, tra viti, salvia e rosmarino.
Sono i fiori dei ciliegi. O dei peri. Ce ne sono molti di questi alberi da frutta nelle nostre campagne. E sembra quasi impossibile che dal candore dei ciliegi in fiore in poco più di un mese possano comparire delle ciliegie color rubino. Ma, si sa', una ciliegia tira l'altra. Se non fosse per altro perchè crescono in coppia.
Certo che ripensando alla ciliegia vengono in mente tante ricordi di adolescenza. Alzi le mani chi non ha mai rubato ciliegie da un albero, con la paura di farsi scoprire dal padrone del fondo.
Toh, una mano... Ma vedo che è sporca del succo di rubino delle ciliegie, è una mano bugiarda.
Chi ha vissuto l'adolescenza in Bianza non può non aver raccolto ciliegie da un albero tra i fiori del maggengo in maturazione.
Tutto si trasforma: e dai fiori bianchi ecco le ciliegie color rubino.
Maggio è alle porte, ma questa "maledetta primavera (che fretta c'era)" è più strana del solito, a tratti simile all'autunno. E quest'anno matureranno più tardi anche le ciliegie.
Un pò come i pensieri, che sempre più mutevoli non riescono a trovare una foglia su cui posarsi.
(nella mia foto di oggi: ciliegi in fiore a Montevecchia alta)

lunedì 12 aprile 2010

Il mare d'inverno

E' qualche giorno che sono in silenzio.
Sia virtuale, non scrivendo sul blog, che reale, dedicandomi spesso alla meditazione.
Ma il silenzio esiste ancora?
Sfido chiunque, dalle nostre parti, a ritrovarlo... Ormai è un fenomeno raro ed anche quando me ne sto solingo sul mio "locus amoenus", rincorrendo le nubi o ammirando la luna piena, il silenzio è sempre più raro. E spesso c'è il rumore del vento. O meglio, il rumore causato dal vento.
Il suono del vento tra le fronde degli alberi, il fischio del vento tra i fili delle viti, l'ululato del vento tra le case.
E' il vento che gonfia le vele sul mare ed alza le onde, come nella bella foto di oggi, che ho preso in prestito. Una foto che mostra il mare d'inverno, che secondo me ha ancora più fascino del mare d'estate, che mostra le onde spumeggianti, che mostra una vela lontana.
Quanto è lontana quella vela? Meno di quel mare, il mare di Varazze, che quando lo avevo non lo sapevo vivere, ed ora che non ce l'ho mi manca.
Eppure è lì, ancora, oggi... Pronto per essere vissuto, bastano un paio d'ore d'auto...
Eppure sono quasi tre anni tre che non vedo il mare.
Quasi tre anni tre che il mare non mi avvolge.
Quasi tre anni tre che la salsedine non mi culla.
Eppure "...il naufragar m'è dolce in questo mare..." (G.Leopardi)
Solo che non ce l'ho...
(nella foto di Chiara Grassi di oggi: il mare di Pasquetta a Varazze)