mercoledì 4 febbraio 2009

Panta Rei

Così parlo Eraclito: "Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l'uomo né le acque del fiume sono gli stessi..." Perchè "tutto scorre" (Panta Rei): bellissimo concetto, emozionante anche dopo millenni dalla sua creazione.
Ci sono cose del liceo che si ricordano. Nel mio piccolo ne ho diverse. Al di là di tante persone (compagni di classe, professori e "personale non docente") oggi mi riferivo in particolare alle materie studiate. Nella mia mente affiorano spesso e volentieri frammenti legati alla letteratura e alla filosofia. Ma mentre la letteratura è stata una delle mie passioni (soprattutto la poesia italiana, nelle varie epoche storiche) non ho mai eccessivamente amato la filosofia, eppure ci sono alcuni concetti di diversi filosofi che sono entrati dentro di me, diventando parte di me. Eraclito è stato autore di uno di questi concetti: quello del "tutto scorre". E' un corso e ricorso nella mia Vita che mi ha quindi aiutato a ricordarlo, come anche Franco Battiato non tantissimo tempo fa (però, son già 13 anni, pensavo meno) su testo di Manlio Sgalambro (filosofo) lo aveva riportato anche in un suo brano: "non ci si può bagnare, due volte nello stesso fiume". Esplicitandolo ulteriormente in questo concetto: "e intanto passa ignaro il vero senso della Vita. Si cambia amore, idea, umore, per noi che siamo solo di passaggio..." (Di passaggio, 1996).
Tutto scorre... A volte si riesce a rendersi conto di questa cosa, a volte non ce se ne rende conto e chiusi gli occhi in un certo luogo, li si riapre in un altro, dopo essersi abbandonati alle correnti del fiume dell'oblio. Anche i Tiromancino sono finiti a confrontarsi con il fiume, in tempi più recenti: "vorrei imparare dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare" (Imparare dal vento, 2004). Ma ancor prima di tutti, ed eravamo nel 1990, ci erano arrivati anche gli Enigma con la mitica e profonda "Rivers of Belief": "If you believe in light, it's because of obscurity; if you believe in joy, it's because of sadness; and if you believe in God, it's because of the devil; take me back to the rivers of belief , take me back to the rivers of belief, my friend I look inside my heart, I look inside my soul I promise you I will return" che più o meno significa: "Se credete nella luce, è a causa dell'oscurità; se credete nella gioia, è a causa della tristezza; se credete in Dio, è a causa del diavolo. Riportami indietro ai fiumi della credenza, mio amico, guardo dentro il mio cuore, guardo dentro il mio animo e ti prometto che ritornerò".
Sono tutte riflessioni legate al concetto di fiume, del Tempo che scorre come la corrente di un fiume. Tutto passa, e il piacere provato resta dentro di noi e rende il nostro animo più gentile...
Forse, come dicono gli Enigma, solo dopo avere provato cose più brutte si apprezzano ancora di più quelle belle; forse, come dicono i Tiromancino, bisognerebbe avere la forza della corrente; forse, come scriveva Sgalambro per Battiato, "siamo solo di passaggio..." Forse...
Intanto il tempo passa, e come se fossero diapositive virtuali nella mia mente ho rivissuto in questi momenti ciò che ero quando queste canzoni venivano lanciate: correvano gli anni 1990, 1996 e 2004... E tra frammenti spiccioli di filosofia m'è ricomparso anche un passaggio letterario: "Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! Quando partisti, come son rimasta! come l’aratro in mezzo alla maggese" (Giovanni Pascoli, Lavandare).
(nella mia foto di oggi: la Senna a Parigi, Ile de la Citè)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti! è sempre bello leggerti .... tutto scorre, tutto passa.... ma ricorda.... che tutto insegna (il bello ed il brutto). (x te: ti porterò il silenzio e la pazienza...) Essenza

Giovanni Zardoni ha detto...

@ Essenza: grazie!