Pensavo giusto stasera al fatto che spesso e volentieri (o forse sempre...) ci troviamo ad avere la consapevolezza di quello che ci manca, dimenticandoci invece, o ancor peggio non rendendocene conto, di quello che già abbiamo. Le cose che sono "assodate" spesso diventano parte della quotidianità e non sappiamo essere felici per averle già avute, dato che siamo spinti alla eterna ricerca di un qualcosa di più...
I due esempi più tipici sono l'Amore e la salute. Ci si accorge della salute mancante solo quando non stiamo bene, quando incappiamo nella nostra sofferenza od in quella di una persona a noi cara. In caso contrario diamo per assodato lo stare bene e l'avere la "pancia piena" ogni giorno ed a volte siamo tristi solo perchè viviamo l'ordinarietà (benchè magari positiva).
Sull'Amore si potrebbe poi scrivere un trattato, come sull'universo femminile. Anche in questo campo capita spesso che una storia, perso l'ardore iniziale, tenda ad ingrigire nella quotidianità. Nel grigiore di queste nebbie capita poi che il partner (sia da parte della donna che da parte dell'uomo, è una perfetta "par condicio") sia attratto da lampi di Luce che provengono da un qualche d'uno al di fuori della coppia che riesce a riaccendere la brace sopita...
In alternativa il grigiore si fa buio, ed uno dei due alla fine cede abbandonando il campo.
Osservare il ciclo della luna o delle stagioni ricorda il tempo che inesorabile scorre, ma prima di tutto bisognerebbe affrontare il quotidiano con la capacità di cogliere dallo stesso i lampi di Luce ed usandoli per illuminare gli inevitabili giorni di nebbia.
Calma piatta. Ci vorrebbe un pò di vento...
(nella mia foto di oggi: nebbiolina di Brianza)
lunedì 7 marzo 2011
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