E' strano scrivere un post dopo quasi dieci anni, ma è la Vita che, il più delle volte, sceglie per noi.
Se penso a chi ero dieci anni fa, a ciò che sono oggi e a ciò che sarò tra dieci anni (si spera...), non resta da considerare che ognuno di noi è il risultato della somma di tante scelte, giuste o sbagliate.
Istinto contro raziocinio.
Amore contro odio.
Indifferenza contro attenzione.
Egoismo contro altruismo.
Decisione contro insicurezza.
Dolcezza contro durezza.
L'elenco potrebbe essere infinito.
Sono i bivi che ogni giorno la Vita ci pone davanti.
Non sempre sono ben segnalati ed a volte arrivano all'improvviso: come una curva brusca in autostrada dopo un lungo rettilineo.
O forse siamo noi che siamo accecati dalla Luce della sovraesposizione mediatica e da "social media" che in dieci anni sicuramente ha fatto passi da gigante.
Ora sono tornato!
Da qualche Tempo sentivo l'esigenza dello scrivere, di riprendere questo percorso sospeso nel vuoto da Tempo.
Forse sarà una nuova transizione, forse sarà un nuovo cambiamento.
Tra un porto e l'altro nei marosi di una Vita non sempre lineare.
Ma voglio che le parole ne restino testimoni.
Ogni post lo condividerò anche su facebook, social che in questi lunghi anni è stato il depositario di riflessioni fugaci o ragionamenti ridondanti.
Voglio tornare ad essere me stesso, a giocare con le parole, a portare l'animo verso "l'infinito non va e non viene, ci avvolge".
P.S. una piccola spiegazione è dovuta, soprattutto per chi segue il mio profilo social che ha trovato ultimamente post un po' "preoccupanti": anzi, innanzitutto grazie a chi si è fatto vivo per capire e ha già avuto una spiegazione.
Le prossime righe sono per gli altri.
La salute è per fortuna ottima, la Vita mi ha solo portato addosso (o sono io che me le sono volute indossare salvo poi accorgersi che non ne reggevo più il peso...) delle prove importanti rispetto alla "comfort zone" su tutti i fronti del quotidiano di ognuno di noi: lavoro, passioni e affetti.
Spesso non sono stato all'altezza di queste prove, sbagliando tempi e modi, abbracciando indecisioni o prendendo decisioni irrazionali e poco meditate, e inevitabilmente ci sono state delle conseguenze.
Ovvero degli eventi che non ho deciso io, ma in cui sono gli altri che hanno deciso per me.
Lo sconforto della sorpresa per queste decisioni frutto delle mie indecisioni o non capacità di discernimento, ora per fortuna sta lasciando il posto ad un flusso di coscienza e di verità: le prove ci vengono riservate allo scopo di farci crescere.
L'esito di questo discernimento, ancora "in fieri", verrà da oggi condiviso.
Perlomeno fino alla fine della transizione che mi porterà rapidamente ai miei cinquant'anni.
Ad meliora!
(nella mia foto di oggi, scattata oltre dieci anni fa: una lanterna di speranza nel buio della notte)
sabato 26 agosto 2023
mercoledì 25 dicembre 2013
Per chi ha vissuto un "non bianco" Natale
A volte si è meteoropatici, ovvero lo stato d'umore subisce le conseguenze di quelle che sono le condizioni meteo che ci circondano. Ma a volte forse avviene il contrario, ovvero che le condizioni meteo sono lo specchio di quel che ci sentiamo dentro.
Son certo che per tante persone sarà stato un Natale splendido, un Natale di Amore, stretti attorno al camino acceso ma ancor di più nel calore della famiglia, che scalda anche gli ambienti più freddi, in questo clima di crisi che ci circonda.
Ma immagino che tante persone avranno vissuto questo Natale un po' come lo vivo io ogni anno: una sorta di punto di verifica di quel che hai realizzato o meno nella Vita. E forse le numerose verifiche hanno portato al clima "poco natalizio" di quest'anno.
Un po' come quando vivi confronti "a senso unico": è inutile perder tempo. Anche perchè il vero tempo che perdi è quello che non dipende da te ma dagli altri.
Questo post non ha nè capo nè coda, sono solo libere emozioni in una tarda serata di un "non bianco" Natale. Fuori la pioggia batte ed il vento ulula. Ma le lucine di Natale imperterrite sfavillano. Perchè Natale quando arriva, arriva. E come arriva, finisce. Ma dopo Natale arriva Capodanno: ed in quel momento i pensieri si fanno ancora più intensi, perchè cambi le agende, cambi l'ultima cifra dell'anno. Con l'anno che lasci che si ostina a comparire di nuovo quando scrivi le date nei primi giorni dell'anno e l'abitudine dell'ultima cifra non l'hai ancora presa...
(Nota a margine: in questo 2013 ho scritto pochissimo. Me ne rendo conto. Vedremo cosa succederà nel 2014, ma non prometto nulla, perchè ultimamente le mie promesse son spesso "da marinaio"...)
(nella mia foto di oggi: cipresso solingo avvolto dalla prima neve)
lunedì 8 aprile 2013
Tutto scorre... (Eraclito)
La primavera quest'anno tarda ad arrivare... Proprio in questi giorni, tanto grigi che sembran più novembrini che primaverili, timidamente i prugni sono esplosi, così come i mandorli. Per il resto c'è ancora qualche giorno, e poi le colline della mia dolce e ruvida Terra di Brianza saranno punteggiate dai batuffoli bianchi dei ciliegi in fiore.
"Tutto scorre..." Magari con ritardo, ma tutto inesorabilmente scorre. Le giornate si accorciano, le giornate si allungano. La luna si fa piena, la luna sparisce nel buio della notte punteggiata da stelle tremolanti. Cade la pioggia, poi fa capolino il sole, poi cade di nuovo la pioggia. La neve in un batter di ciglio tutto ammanta e si scioglie in un batter di ciglio, sempre più spesso, restituendo la Terra alla vista degli occhi....
"Tutto scorre..." L'animo si emoziona, l'animo si rattristisce, l'animo si raddolcisce, l'animo si fa duro, l'animo si fa felice, l'animo si eccita, l'animo si abbatte, l'animo si sovraespone come una fotografia aggredita dalla luce che tutto polarizza...
"Tutto scorre..." Il Tempo, la nostra Vita, i nostri piaceri, i nostri dispiaceri. Tutto passa spesso come sabbia tra le mani o in una clessidra che eternamente trasferisce i granelli da una parte all'altra mossa da una eterna forza di gravità.
Un corpo che si abbandona scivolerà verso il basso, la gravità non perdona. Per elevarsi al cielo bisogna vincere prima di tutto questa forza di gravità, nell'eterno braccio di ferro della Vita, e solo dopo averla vinta si può tentare di essere più forte per innalzarsi.
Spesso l'animo segue il corpo, in queste evoluzioni. E' più facile abbattersi, che elevarsi.
L'apatia porta all'abbattimento, per risalire la china ci vuole forza
d'animo e di volontà.
Per tentare di fluttuare nel cielo ci vuole una grande energia...
E poi ci sono quei luoghi che funzionano come un moltiplicatore di energia, come rampa di lancio per elevare la tua aura al cielo.
La collina dei cipressi è la mia principale "rampa di lancio metafisico".
Metafisicamente mi levo tra il candore delle nubi, proprio lì, in quel frammento di cielo azzurro...
(nella mia foto di oggi: i cipressi di Monte di Rovagnate in una giornata primaverile)
"Tutto scorre..." Magari con ritardo, ma tutto inesorabilmente scorre. Le giornate si accorciano, le giornate si allungano. La luna si fa piena, la luna sparisce nel buio della notte punteggiata da stelle tremolanti. Cade la pioggia, poi fa capolino il sole, poi cade di nuovo la pioggia. La neve in un batter di ciglio tutto ammanta e si scioglie in un batter di ciglio, sempre più spesso, restituendo la Terra alla vista degli occhi....
"Tutto scorre..." L'animo si emoziona, l'animo si rattristisce, l'animo si raddolcisce, l'animo si fa duro, l'animo si fa felice, l'animo si eccita, l'animo si abbatte, l'animo si sovraespone come una fotografia aggredita dalla luce che tutto polarizza...
"Tutto scorre..." Il Tempo, la nostra Vita, i nostri piaceri, i nostri dispiaceri. Tutto passa spesso come sabbia tra le mani o in una clessidra che eternamente trasferisce i granelli da una parte all'altra mossa da una eterna forza di gravità.
Un corpo che si abbandona scivolerà verso il basso, la gravità non perdona. Per elevarsi al cielo bisogna vincere prima di tutto questa forza di gravità, nell'eterno braccio di ferro della Vita, e solo dopo averla vinta si può tentare di essere più forte per innalzarsi.
Spesso l'animo segue il corpo, in queste evoluzioni. E' più facile abbattersi, che elevarsi.
L'apatia porta all'abbattimento, per risalire la china ci vuole forza
d'animo e di volontà.
Per tentare di fluttuare nel cielo ci vuole una grande energia...
E poi ci sono quei luoghi che funzionano come un moltiplicatore di energia, come rampa di lancio per elevare la tua aura al cielo.
La collina dei cipressi è la mia principale "rampa di lancio metafisico".
Metafisicamente mi levo tra il candore delle nubi, proprio lì, in quel frammento di cielo azzurro...
(nella mia foto di oggi: i cipressi di Monte di Rovagnate in una giornata primaverile)
mercoledì 27 febbraio 2013
"Eppur si muove..."
Quel vento leggero da Nord, che sa essere come una lama di un rasoio sulla pelle, pizzicava il mio animo. La luce dell'ultimo plenilunio d'inverno, riverberata dalla neve, inondava il mio cuore.
La neve aveva quella crosticina dura come il marmo che sembra reggerti e poi cede, nel classico rumore della neve che cede e viene calpestata. Il mio faro, Montevecchia, era come sempre lì davanti a me, in questa strana sera di questo strano periodo di fine inverno.
Già, perchè l'inverno termina tra una manciata di giorni.
Già, perchè sotto questo manto di neve sono nascosti dei fiori già sbocciati.
Già, perchè la neve fuori stagione è come una emozione inaspettata: ti inonda di meraviglia come il turbinio di follia dei fiocchi trasportati dal vento e rapidamente si squaglia al sole del raziocinio, che ti riporta alla tanto odiata/amata quotidianità: odiata, perchè ti fa capire quanto più Tempo ci vorrebbe per vivere la Vita, amata perchè ti tiene sulla giusta rotta come i binari guidano un treno...
Ho voglia di primavera. Una primavera totale, da vivere fino all'ultimo petalo di fiore di campo da sfogliare, da assaporare inebriato dal profumo ancor più di quanto non lo sia un'ape ingorda completamente ammantata di nettare.
L'inverno è stato lungo, e la primavera tarda ad arrivare: ma ci travolgerà come in un dolce naufragio nel nostro "oceano di silenzio, che scorre lento, senza centro nè principio" (F.Battiato). Sul piano teorico può non avere "centro nè principio": ma sul piano dell'oggi sono invece consapevole di quale sia la fonte di tutto ciò.
Eppure non è una fonte concentrata, ben definita.
Ma è una scintilla, che ben conosco, che tutto ha mosso, inevitabilmente.
"Eppur si muove"... (G.Galilei)
(nella mia foto di oggi: giochi di luce nevosi a Cascina Butto, a Montevecchia)
La neve aveva quella crosticina dura come il marmo che sembra reggerti e poi cede, nel classico rumore della neve che cede e viene calpestata. Il mio faro, Montevecchia, era come sempre lì davanti a me, in questa strana sera di questo strano periodo di fine inverno.
Già, perchè l'inverno termina tra una manciata di giorni.
Già, perchè sotto questo manto di neve sono nascosti dei fiori già sbocciati.
Già, perchè la neve fuori stagione è come una emozione inaspettata: ti inonda di meraviglia come il turbinio di follia dei fiocchi trasportati dal vento e rapidamente si squaglia al sole del raziocinio, che ti riporta alla tanto odiata/amata quotidianità: odiata, perchè ti fa capire quanto più Tempo ci vorrebbe per vivere la Vita, amata perchè ti tiene sulla giusta rotta come i binari guidano un treno...
Ho voglia di primavera. Una primavera totale, da vivere fino all'ultimo petalo di fiore di campo da sfogliare, da assaporare inebriato dal profumo ancor più di quanto non lo sia un'ape ingorda completamente ammantata di nettare.
L'inverno è stato lungo, e la primavera tarda ad arrivare: ma ci travolgerà come in un dolce naufragio nel nostro "oceano di silenzio, che scorre lento, senza centro nè principio" (F.Battiato). Sul piano teorico può non avere "centro nè principio": ma sul piano dell'oggi sono invece consapevole di quale sia la fonte di tutto ciò.
Eppure non è una fonte concentrata, ben definita.
Ma è una scintilla, che ben conosco, che tutto ha mosso, inevitabilmente.
"Eppur si muove"... (G.Galilei)
(nella mia foto di oggi: giochi di luce nevosi a Cascina Butto, a Montevecchia)
lunedì 31 dicembre 2012
Ultimo plenilunio
E così anche l'ultimo plenilunio di questo strano anno è arrivato.
Tutto scorre, come ben sappiamo, e le dodici lune che si sono materializzate davanti ai nostri occhi hanno accompagnato un 2012 sicuramente difficile, in cui tante nostre certezze che avevamo all'inizio dell'anno non sono più tali alla fine dello stesso.
A volte ci si trova ad affrontare il futuro con uno spirito rinunciatario ("andrà sempre peggio..."), a volte con uno spirito più ottimista ("non potrà che andare meglio, l'anno nuovo..."). Ma non tutto quello che ci circonda è governato dal nostro agire: a volte ci si trova catapultati in fiumi di Vita con una corrente più impetuosa di quella nella quale siamo abituati a nuotare e ci sentiamo in pericolo, a rischio di annegamento... Ed allora anche solo una mano che ci afferra ci può apparire l'unica salvezza, fosse anche quella che in condizioni normali non avremmo mai voluto stringere: in punto di morte l'uomo capisce quanto sia attaccato alla Vita.
Il nostro agire è ormai costellato di pretese quotidiane che danno per scontate troppe cose: e così non si tiene in debita considerazione chi se lo merita, salvo poi pentirci amaramente quando ci troviamo a perdere quella persona o quella particolare condizione sociale.
Serriamo le fila, cerchiamo di sorridere nonostante tutto. Se tutti gli sguardi che incontri sono cupi e tristi non puoi che intristirti anche tu. Quindi nel nostro piccolo cerchiamo di essere portatori di gioia, serenità e speranza. E nei momenti più difficili, rifugiamoci tra le braccia di chi ci ama o semplicemente prova affetto per noi e per il nostro modo d'essere.
Dobbiamo essere prodighi di abbracci. Anche solo "virtuali", disegnati con morbide parole, purchè siano abbracci sinceri: evitiamo l'ipocrisia che a ogni piè sospinto tenta di annidarsi in ogni nostra azione.
Sono contro ogni "etichettatura di status".
Amo vivere il bello che mi circonda.
Amo fare ciò che adoro fare.
Amo passare il tempo con chi mi fa stare bene, senza troppe domande.
E, a volte, amo anche stare da solo perchè ci sono dei momenti in cui è opportuno dialogare guardando negli occhi il nostro cuore o la nostra mente.
Amo vivere, nonostante tutto.
Buon anno a tutti!
(nella mia foto di oggi: l'ultimo plenilunio dell'anno 2012)
Tutto scorre, come ben sappiamo, e le dodici lune che si sono materializzate davanti ai nostri occhi hanno accompagnato un 2012 sicuramente difficile, in cui tante nostre certezze che avevamo all'inizio dell'anno non sono più tali alla fine dello stesso.
A volte ci si trova ad affrontare il futuro con uno spirito rinunciatario ("andrà sempre peggio..."), a volte con uno spirito più ottimista ("non potrà che andare meglio, l'anno nuovo..."). Ma non tutto quello che ci circonda è governato dal nostro agire: a volte ci si trova catapultati in fiumi di Vita con una corrente più impetuosa di quella nella quale siamo abituati a nuotare e ci sentiamo in pericolo, a rischio di annegamento... Ed allora anche solo una mano che ci afferra ci può apparire l'unica salvezza, fosse anche quella che in condizioni normali non avremmo mai voluto stringere: in punto di morte l'uomo capisce quanto sia attaccato alla Vita.
Il nostro agire è ormai costellato di pretese quotidiane che danno per scontate troppe cose: e così non si tiene in debita considerazione chi se lo merita, salvo poi pentirci amaramente quando ci troviamo a perdere quella persona o quella particolare condizione sociale.
Serriamo le fila, cerchiamo di sorridere nonostante tutto. Se tutti gli sguardi che incontri sono cupi e tristi non puoi che intristirti anche tu. Quindi nel nostro piccolo cerchiamo di essere portatori di gioia, serenità e speranza. E nei momenti più difficili, rifugiamoci tra le braccia di chi ci ama o semplicemente prova affetto per noi e per il nostro modo d'essere.
Dobbiamo essere prodighi di abbracci. Anche solo "virtuali", disegnati con morbide parole, purchè siano abbracci sinceri: evitiamo l'ipocrisia che a ogni piè sospinto tenta di annidarsi in ogni nostra azione.
Sono contro ogni "etichettatura di status".
Amo vivere il bello che mi circonda.
Amo fare ciò che adoro fare.
Amo passare il tempo con chi mi fa stare bene, senza troppe domande.
E, a volte, amo anche stare da solo perchè ci sono dei momenti in cui è opportuno dialogare guardando negli occhi il nostro cuore o la nostra mente.
Amo vivere, nonostante tutto.
Buon anno a tutti!
(nella mia foto di oggi: l'ultimo plenilunio dell'anno 2012)
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