martedì 2 settembre 2008
Scrutando il cielo
Quante volte abbiamo alzato lo sguardo al cielo? All'alba di giorni brumosi quando il sole al suo sorgere trasforma la bruma in creta da plasmare con la fantasia. Nel pieno di una giornata ventosa in cui l'aria frizzante invita la mente a perdersi nella profonda leggerezza dell'azzurro. Mentre il sole al tramonto gioca a nascondino con le nubi colorandole come solo la Natura sa fare (e come la foto del blog vi da un esempio). Scrutando il cielo in una notte limpida alla ricerca di una stella cadente con un desiderio pronto da esprimere, o perdendo l'attimo perchè il desiderio non era pronto. Osservando la luna piena e accorgendosi quanto è forte la sua luce e provando il brivido che l'ombra della luna esiste ed ha più fascino di quella del sole. In una mattina piovosa d'autunno quando le nuvole si confondono con la nebbia e le colline. In un pomeriggio grigio in cui il cielo pare caderci addosso. In una notte di temporali rincorrendo i lampi che ci danno i brividi nella schiena. Quante volte abbiamo scrutato il cielo allora? Quante sensazioni del nostro passato ci hanno dato queste poche pennellate descrittive di un'azione così semplice? Scrutare il cielo spesso fa rima con sognatore però, e come cantava Sergio Endrigo in una canzone ripresa da Franco Battiato: "sopra le nuvole c'è il sereno ma il nostro Amore non appartiene al cielo, noi siamo qui, tra le cose di tutti i giorni, e i giorni grigi". Sostituite Amore con Vita (che è la stessa cosa, non c'è Vita senza Amore e non c'è Amore senza Vita) e vi ritroverete sognatori più spesso di quanto avete percepito di esserlo. Parola di un sognatore...
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