domenica 3 maggio 2009

Triangolazioni razionali. O quasi?

Ho pensato molto, in questi giorni, in cui gli impegni si sono diradati ed un malessere passeggero mi ha impedito di vivere le belle giornate che ci sono state come avrei voluto. Ho pensato a come nella Vita tutto ciò che facciamo ruota bene o male attorno ai tre vertici di un triangolo: in un vertice ci colloco la salute, in un altro l'Amore, nell'ultimo la "posizione sociale" nel senso più ampio del termine. Parto proprio da questo vertice che è il più difficile da spiegare: per "posizione sociale" intendo ogni cosa che fa di noi un essere collocato in un contesto sociale, con un certo ruolo. In questo vertice ci vanno quindi innanzitutto il lavoro o lo studio o la occupazione principale, ci va l'impegno nel sociale più generico (politica, sport o volontariato), ci va la coltivazione delle amicizie, anche se questo ultimo tassello sfiora anche l'Amore. Dove con Amore si intende prima di tutto la persona con cui si condivide la Vita, la persona che davvero si ama. In questo contesto possono entrare anche amicizie vere e sincere e collaudate, si tratta ovviamente di un Amore di tipo diverso, fraterno. La salute va poi usata nel senso più ampio del termine: si intende sia salute da malattie che lo stare bene con sé stessi, il non essere troppo stressati o depressi...
Nel mio tentativo di razionalizzare ogni accadimento ho disegnato queste razionali triangolazioni perchè la Vita si confronta quotidianamente con esse. Se non c'è la salute è difficile mantenere una "posizione sociale" ma potrebbe essere riscoperto ancora di più l'Amore. Se non c'è l'Amore uno cerca di buttarsi il più possibile nelle componenti della "posizione sociale" per cercare di compensare. Se invece l'Amore è molto presente magari uno si dedica esclusivamente ad esso rischiando di affievolire la "posizione sociale".
E' ovvio che tutto il meccanismo è razionale ma si parla di un qualcosa che non può essere sempre razionale: perchè i sentimenti non sempre seguono la razionalità, anzi... Ovviamente i miei sono i soliti "liberi pensieri su libero suolo" ragionati ripensando anche a situazioni da me vissute nei miei 35 anni di Vita. Lascio a voi una meditazione personale o pubblica se ne avete il piacere (rispondendo a questo post) su quanto vivete quotidianamente per magari proporre un'altra figura geometrica con più vertici.
Ovviamente la persona più saggia è quella che sa equilibrare i tre vertici nel modo giusto, vivendoli tutti nella giusta dose. Il diventare saggio è la prima delle mie aspirazioni, anche perchè, sapendo che non lo sono, nella mia Vita il triangolo non è mai stato equilibrato nella sua più razionale disposizione. E quando il fare e strafare ci avvolge, ricordiamoci un detto dei nostri vecchi: "Semm che pruvvisori..." (siamo qui provvisori...)
(nella mia foto di oggi: l'alba da Montevecchia)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensiero molto razionale ed interessante e sicuramente vero, io penso e credo però che il centroide di questo triangolo sia Dio da cui dipende sia l'esistenza dei tre vertici e soprattutto dipenda l'esistenza di ognuno di noi.
Dio mediante la sua parola ci permette di vivere la vita con equilibrio...

Giovanni Zardoni ha detto...

Quello è stato omesso volutamente perchè è immanente...
Cito Sgalambro-Battiato: "Giriamo sospesi nel vuoto intorno all'invisibile, ci sara` pure un Motore immobile..."

Romina ha detto...

Zar@ Ovviamente la persona più saggia è quella che sa equilibrare i tre vertici nel modo giusto, vivendoli tutti nella giusta dose. Non si possono mai equilibrare, almeno a mio avviso, perché noi esseri umani siamo colmi di contraddizioni a livello interiore (passioni e sentimenti vanno e vengono, si mescolano, si confondono, si affievoliscono, risorgono, ecc.) e contemporaneamente siamo influenzati dal mondo esterno, cioè da un insieme di rapporti e abitudini cui non possiamo sfuggire.

Forse sarebbe bello se il sentimento avesse la prevalenza, e invece quasi sempre prevalgono l'interesse materiale e sociale, cioè la "posizione sociale". Prevale il conformismo.
Mi fermo perché questo discorso ci porterebbe troppo lontano.

Giovanni Zardoni ha detto...

Romina sicuramente hai ragione, ma credo che un saggio si distingua dalla massa proprio per questo. Io non lo sono ma cerco di imparare ad esserlo. Pian piano, chissà se ci riuscirò... Ciao!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie