lunedì 8 febbraio 2010

Flash. Tra nebbia, neve e azzurro...

Flash. L'altro giorno da Montevecchia ho scattato la foto di oggi. Una vista del mio caro paesino imbiancato di neve, sperduto nella nebbia che mai come in quest'inverno è tornata ad avvolgere quaesto angolo di Brianza, mentre sopra la mia testa il cielo azzurro si faceva strada. Mi è subita venuta in mente la canzone di Sergio Endrigo ripresa da Franco Battiato e da me già citata diverse volte in questo blog "sopra le nuvole c'è il sereno...". Ed anche sopra la nebbia c'è il sereno: ed il cielo azzurro dell'altro giorno lo dimostrava.
Flash. Pensando alla neve ogni volta mi meraviglia come riesce a nascondere ogni cosa. Il paesaggio innevato è tanto fiabesco perchè riesce a rendere omogeneo tutto, nascondendo il brutto e valorizzando il bello. Poi però vien anche da pensare alla primavera sempre più vicina ed ai suoi prati fioriti: così multicolori, così poco omogenei, eppure tanto belli e profumati. Non c'è mai una sola verità, insomma.
Flash. Pensando alla nebbia sotto l'azzurro ed al sole che illuminava gli ultimi scampoli di nebbia ogni volta mi si riaccende la meditatio sull'incompiuta eterna lotta tra ragione e cuore. Tra istinto e raziocinio. Nell'ultimo periodo sono stato molto istintivo e la cosa non mi è dispiaciuta. Però già sul breve periodo riemerge sempre il tentativo di riportare ad un contesto di ragionevolezza ciò che si fa. Non significa che non si fanno mai follie: ma bisogna farle sapendo che lo sono e cogliendone la loro bellezza. Ma non restando sovraesposti confondendo la reltà virtuale (irreale) con la realtà vera (reale).
Flash. Qualche giorno fa ho vissuto una bella esperienza. E ragionando per quanto è possibile ragionare sul tema (...just a little...) credo che il frammento della stessa da eternare sia quello dedicato ad una certa educazione ad accantonare l'immagine negativa, che spesso viene scodellata davanti ai nostri occhi, per cercare un minimo raggio di positività ed abbagliare con questo la negatività. Una sorta di gioco con gli specchi ustori di archimediana memoria per evitare di fare la fine di un buco nero, dove anche la Luce viene inghiottita.
Fine dei flash: insomma, gran periodo di meditatio, ma non disdegnando una actio per certi tratti irrazionalmente fanciullesca ma estremamente divertente ed appagante.
Una sorta di temporanea euforia. Del resto, per dirla alla Oscar Wilde: "La moderazione è una cosa fatale... Niente ha successo quanto l'eccesso".
Prosit!
(nella mia foto di oggi: Cernusco Lombardone innevato tra la nebbia)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre sai toccare il cuore!
Mi han colpito molto queste tue parole:
"credo che il frammento della stessa da eternare sia quello dedicato ad una certa educazione ad accantonare l'immagine negativa, che spesso viene scodellata davanti ai nostri occhi, per cercare un minimo raggio di positività ed abbagliare con questo la negatività".
Spesso la negatività mi avvolge e spesso non riesco a trovare un raggio così abbagliante da coprirla....
Ma leggendo queste parole il mio cuore ha gioito.....
Un grazie per le tue belle parole!Mi danno gioia!
Piccola Donna

Giovanni Zardoni ha detto...

Non è un pensiero mio. Come ho scritto era legato ad un episodio della scorsa settimana. Comunque mi fa piacere.