La consapevolezza di questo tuo stato, così inerme, ti porta a smarrirti sul campo di battaglia. E allora ti trovi a vagare con un senso di smarrimento che ti prende nel profondo. Così, all'improvviso. E non ne capisci il meccanismo recondito, anche se sicuramente, come si dice, la cura si annida tra le righe della malattia.
Sicuramente effetti simili sono legati a periodi che io definisco di "sovraesposizione", ovvero a periodi nei quali vivi sopra le righe, nella penombra dei tuoi pensieri che non riescono più a frenare il tuo istinto. Poi di colpo dalla penombra ti trovi nel pieno di un piazzale senza un albero nel mezzogiorno di un giorno sereno, ed il sole della ragione ti illumina all'improvviso, e tu ti scopri nudo.
In periodi così preferisco però tornare nel sottobosco delle mie meditazioni ed osservare, come ho fatto qualche sera fa, la dolce Luna sorgere nel buio. La insegui con lo sguardo mentre gioca a nascondino con una nuvola, prima di illuminare con la sua dolce luce di velluto la pianura sotto i tuoi occhi.
Ed un sussulto caldo nel cuore ti distrae dal freddo che si annida nel vento...
(nella mia foto di oggi: l'alba della luna)
1 commento:
"La cura si annida tra le righe della malattia".
Spesso però non è così facile vedere la cura perchè la malattia ti avvolge in modo totale ma nosostante questo devi sforzarti di cercarla...
Piccola Donna
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