E' come un medesimo paesaggio che cambia da una stagione all'altra o, all'interno della stagione stessa, da un giorno all'altro a seconda della presenza o meno del sole. Quale è il segreto per sapere scegliere la via più giusta, davanti ad un bivio, soprattutto a quelli ingannevoli?
Ce ne sono un paio, a mio modesto parere.
Il primo, di base, porta con sé dei rischi. Si tratta di prendere la scelta che ci fa star bene con noi stessi. Quando una scelta è difficile è inutile renderla ancora più complicata forzando quello che l'istinto ed il raziocinio, debitamente miscelati, ci consigliano. Perchè in caso di difficoltà saremmo già in crisi prima dei marosi, non essendo convinti in prima persona della scelta fatta. La principale difficoltà di questo metodo è quello della tendenza all'egoismo, magari non voluto: scegliamo ciò che appare giusto per il nostro benessere, ma magari la nostra scelta coinvolge terze persone che non la vivono bene.
Ecco quindi la necessità di attivare un ulteriore piano, quello della comunicazione. Dobbiamo parlare con chi ci circonda, soprattutto se la scelta coinvolge direttamente un'altra persona, parlare con la stessa. Si rischia di creare del malessere, ne sono consapevole, ma è meglio creare il malessere prima che subirlo come conseguenza dell'azione poi. Anche perchè magari un chiarimento preventivo ci consente di vivere quell'evento ancora con maggiore pienezza.
Già, bisognerebbe vivere nella pienezza. Ogni momento.
Abbiamo troppi freni nel quotidiano, troppo luoghi comuni ci avvolgono.
Bisogna invece sapere "allenare la mente a nuovi stati di coscienza" (Sgalambro - Battiato, Personalità Empirica).
Solo così, il gioco vale la candela.
(nella mia foto di oggi: i laghi di Annone Brianza e Oggiono)
2 commenti:
Belle parole!
Grazie perchè mi permettono di riflettere su tante cose!
Piccola Donna
La via giusta non esiste. Ogni via è impervia e imperfetta. Ogni scelta è ardua e potenzialmente dolorosa. Però...che bello sapere che ci sei tu, che scrivi sempre parole così vere...Mi tuffo ogni volta nei tuoi scritti e sempre..."s'annega il pensier mio"... Ciao Gio.
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