Ci sono fasi della Vita nelle quali ti trovi un una sorta di palude, quella "Terra di Mezzo" che ho più volte richiamato e che da troppo attraverso. Una Terra circondata da troppi "muri di gomma" che si tramutano in pietra. E' come se ti trovassi in un cerchio sempre più stretto, quasi prigioniero, e più il cerchio si stringe più non hai voglia di reagire.
In tanti mi hanno consigliato di partire, ed io non li ho mai ascoltati. Negli ultimi mesi ho continuato a girare attorno alle medesime situazioni, arrovellandomi magari per qualcosa che non ho trovato e per qualcosa che ho perso.
Lo scorso fine settimana ho finalmente levato le ancore facendo rotta sulla Sicilia. Ci volevo andare da tempo immemore, e finalmente ho trovato l'allineamento "cosmico" per infilarmi su un aereo. Mentre mi imbarcavo i pensieri sono involontariamente corsi all'ultimo imbarco su un aereo: era il giugno del 2007... Quattro anni fa... Gli occhi mi si sono velati ma ho cacciato quei pensieri da dove sono venuti.
Ho vissuto in Sicilia due giorni e mezzo "oltre", o meglio "troppo oltre". Osservando le ginestre, il pennacchio di fumo dell'Etna, i contrasti lavici e l'acqua trasparente. Sorseggiando seltz, sale e limone ad un chiosco di Catania mi sono ritrovato a percepire che "c'è tutto un mondo intorno". Che forse il mondo va guardato con occhi diversi, che sanno rinnovarsi...
Guy de Maupassant scriveva: "Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà". Ed è quello che ho fatto, in Sicilia.
Senso di distacco... Troppo oltre...
(nella mia foto di oggi, licheni e muschio su un muretto nelle campagne di Castiglione di Sicilia)
martedì 21 giugno 2011
mercoledì 8 giugno 2011
Il corso della Vita
Ieri mattina mi sono trovato sotto i portici di una delle piazze della Brianza lecchese. Era l'orario di punta, quello nel quale le persone, soprattutto casalinghe e pensionate, si trovano per strada per le compere e le commissioni del quotidiano. Il pane ed il latte, la posta per le bollette che scadono, la banca, una preghiera in chiesa per chi è credente, il primo bianchino o caffè di giornata per gli uomini...
E' una specie di appuntamento non dato ma trovato. Una casualità non casuale. Lucio Battisti e Pasquale Panella, in una canzone ("Tu non ti pungi più"), scrivono al riguardo: "per i tuoi puntuali appuntamenti molto occasionali".
Mentre camminavo sotto questi portici mi son sentito viaggiatore in quel Paese, anche se di fatto estraneo. Ho pensato a quanto la nostra Vita ci costringe ad una routine quotidiana che facciamo sempre più fatica a rompere, un pò per comodità ed un pò per impossibilità.
Il corso della Vita è piuttosto strano. Ormai vedo davanti agli occhi ogni giorno storie di Vita sempre più simili: si lavora una Vita per pagare la casa di proprietà che poi si vende per pagarsi le spese di assistenza quando si invecchia. Che strano...
Forse per questo bisogna avere il coraggio di porre un freno alla propria Vita che spesso ci travolge. Riprendersi del Tempo per sé stessi e per le persone che abbiamo care, che il più delle volte sono quelle che poi subiscono le nostre lune quotidiane conto terzi.
Per fare cosa?
Di tutto di più, ma soprattutto riposare la mente. E meditare, davanti ad un tramonto, osservando l'orizzonte che si fa sempre più scuro per cedere il passo alla notte.
Da questo punto di vista, le mie recenti vicende politiche non sono poi una grande disdetta...
(nella mia foto di oggi: cipresso al tramonto a Pianello di Perego)
E' una specie di appuntamento non dato ma trovato. Una casualità non casuale. Lucio Battisti e Pasquale Panella, in una canzone ("Tu non ti pungi più"), scrivono al riguardo: "per i tuoi puntuali appuntamenti molto occasionali".
Mentre camminavo sotto questi portici mi son sentito viaggiatore in quel Paese, anche se di fatto estraneo. Ho pensato a quanto la nostra Vita ci costringe ad una routine quotidiana che facciamo sempre più fatica a rompere, un pò per comodità ed un pò per impossibilità.
Il corso della Vita è piuttosto strano. Ormai vedo davanti agli occhi ogni giorno storie di Vita sempre più simili: si lavora una Vita per pagare la casa di proprietà che poi si vende per pagarsi le spese di assistenza quando si invecchia. Che strano...
Forse per questo bisogna avere il coraggio di porre un freno alla propria Vita che spesso ci travolge. Riprendersi del Tempo per sé stessi e per le persone che abbiamo care, che il più delle volte sono quelle che poi subiscono le nostre lune quotidiane conto terzi.
Per fare cosa?
Di tutto di più, ma soprattutto riposare la mente. E meditare, davanti ad un tramonto, osservando l'orizzonte che si fa sempre più scuro per cedere il passo alla notte.
Da questo punto di vista, le mie recenti vicende politiche non sono poi una grande disdetta...
(nella mia foto di oggi: cipresso al tramonto a Pianello di Perego)
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