sabato 23 aprile 2011

Tabula rasa


Sono un pò latitante da queste parti, ultimamente. Non è che mi è passata l'ispirazione, di cose da scrivere ne avrei parecchie, è che sono in altre faccende affaccendato.
Ho la grande capacità di non dire mai di no e poi trovarmi spesso con l'acqua alla gola. La tensione a volte è palpabile ed a volte è ancor più che palpabile, assume il peso di un macigno: così mi trovo a non invidiare le persone che in questi momenti mi stanno vicine perchè si prendono loro i miei macigni, anche se non c'entrano nulla.
Che strana primavera quest'anno... Ma la consapevolezza che finalmente sono riuscito a fare un gesto di chiarezza estrema mi aiuta ad affrontare la salita. Tra un mese tutto sarà compiuto, ed uno dei più importanti bivi della mia Vita sarà superato.
Mi rendo conto che a volte bisognerebbe avere la capacità di "fare tabula rasa": le apparecchiature elettroniche ogni tanto vanno resettate, e noi quando ci resettiamo?
(nella mia foto di oggi: "tabula rasa" nei campi di Missaglia)

lunedì 4 aprile 2011

Osservando una nuvola al tramonto...


Oggi sul far della sera una nuvoletta leggera, avvampata della luce del sole al tramonto, ha catturato il mio sguardo che scrutava il cielo, reso terso dal favonio.
Una nuvola talmente bella e leggera che tendeva a dissolversi, cosa che ha fatto rapidamente qualche secondo dopo averla fotografata.
Tale spettacolo della Natura mi ha portato una doppia meditazione.
La prima: bisogna cogliere l'attimo. Lo so', ne sono consapevole. Non è una grande novità. Anzi, è una cosa "trita e ritrita". Ma quanti attimi abbiamo perso nella nostra Vita? E sia attimi positivi che tendenti al negativo. Ovvero cose belle non colte oppure non aver saputo cogliere l'attimo per tacere, così da parlare per nulla...
La seconda: questa è quasi un "desiderata". Vorrei tanto essere come quella nuvola. Così leggera, che ha saputo catturarmi lo sguardo con meraviglia e poi si è eclissata, lasciando dentro di me il senso del Bello pur non essendo più visibile. Ecco, mi rendo conto che a volte, per l'esigenza dell'Essere nel mio modo di viverlo, tendo magari ad essere troppo presente quando l'unica cosa utile in quel momento è dire una parola giusta, leggera, ed immediatamente sparire...
(nella mia foto di oggi: la nuvola protagonista della riflessione)

domenica 13 marzo 2011

La pioggia e la bruma sul lago d'inverno

Il lago d'inverno. Già è un programma. Con pioggia e bruma, lo è ancora di più. Ci sono a volte dei paesaggi nei quali ti trovi che si sposano magnificamente con il tuo stato d'animo.
Quello di oggi era uno di quello.
L'animo lo fa il periodo: stranezze, meditazioni, pensieri, malinconia, voglia di una primavera che ritarda. L'animo deriva da questa accozzaglia.
Il paesaggio lo fa il tempo: ed oggi è stata una giornata con una pioggia non pioggia che aveva poca voglia di cadere: una pioggia lieve, leggera ed insistente. Una pioggia d'autunno, più che una pioggia marzolina. E lo fa il lago. Il lago d'inverno ha un non so che di senso di abbandono, di senso di malinconia: un pò come il mare. Ma indubbiamente ha il suo fascino.
La malavoglia nel cuore fa il resto. E così, mentre passeggi su un lungolago quasi spettrale, senza anima viva, con un silenzio più intenso del normale, ti sovvengono tanti pensieri.
E la stanchezza nel cuore che ogni volta, fa dire di no...
(nella mia foto di oggi: il Lario d'inverno da Vassena di Oliveto Lario)

lunedì 7 marzo 2011

Ci vorrebbe un pò di vento...

Pensavo giusto stasera al fatto che spesso e volentieri (o forse sempre...) ci troviamo ad avere la consapevolezza di quello che ci manca, dimenticandoci invece, o ancor peggio non rendendocene conto, di quello che già abbiamo. Le cose che sono "assodate" spesso diventano parte della quotidianità e non sappiamo essere felici per averle già avute, dato che siamo spinti alla eterna ricerca di un qualcosa di più...
I due esempi più tipici sono l'Amore e la salute. Ci si accorge della salute mancante solo quando non stiamo bene, quando incappiamo nella nostra sofferenza od in quella di una persona a noi cara. In caso contrario diamo per assodato lo stare bene e l'avere la "pancia piena" ogni giorno ed a volte siamo tristi solo perchè viviamo l'ordinarietà (benchè magari positiva).
Sull'Amore si potrebbe poi scrivere un trattato, come sull'universo femminile. Anche in questo campo capita spesso che una storia, perso l'ardore iniziale, tenda ad ingrigire nella quotidianità. Nel grigiore di queste nebbie capita poi che il partner (sia da parte della donna che da parte dell'uomo, è una perfetta "par condicio") sia attratto da lampi di Luce che provengono da un qualche d'uno al di fuori della coppia che riesce a riaccendere la brace sopita...
In alternativa il grigiore si fa buio, ed uno dei due alla fine cede abbandonando il campo.
Osservare il ciclo della luna o delle stagioni ricorda il tempo che inesorabile scorre, ma prima di tutto bisognerebbe affrontare il quotidiano con la capacità di cogliere dallo stesso i lampi di Luce ed usandoli per illuminare gli inevitabili giorni di nebbia.
Calma piatta. Ci vorrebbe un pò di vento...
(nella mia foto di oggi: nebbiolina di Brianza)

martedì 1 marzo 2011

Incastri mancati...

La Vita è un dannato gioco di incastri mancati: ormai ne sono convinto. Anni ed anni di meditazione su quanto ho vissuto in questa parte della mia Vita mi ha convinto di ciò. Una Vita che è un continuo rincorrere di cose che non puoi ottenere ed una continua fuga da cose che hai nelle tue mani ma non vuoi.
Una Vita in cui rifiuti ed in cui sei rifiutato. Una Vita in cui non appena l'orizzonte è limpido devi cambiare lo scenario, una Terra di Mezzo eternamente eterna ed un dolce naufragio che non appena si manifesta cerchi di cavalcare con la ragione.
Quante valutazioni errate, quanto "incapponirsi" inutile. La Vita è un continuo incrociar di fiumi in piena da affrontare a nuoto: ma se non hai le forze per risalire la corrente dovresti evitare di tuffarti...
Quanti tentativi inutili di domare il tuo "Ego" e quanti sogni affidati alle troppe stelle cadenti mancate. "Deja vu" - e nonostante questo, ogni volta la fila di errori che inanelli, pur simili, è sempre più lunga di quella che hai appena abbandonato...
Ce la farò anche questa volta... Forse...
(nella mia foto di oggi: orizzonte limpido)