domenica 15 giugno 2008
Il porto di quiete
A volte e anzi spesso, nella mia Vita, mi sento come una nave nel mezzo di un mare in burrasca. Un mare ricco di onde che si increspano alle raffiche di un vento impetuoso. Vento di avvenimenti reali, pratici, o vento di avvenimenti fantastici, nella mente, vento di pensieri, ragionamenti. meditazioni... Quando ti trovi in mezzo ad un mare di burrasca devi assecondare l'onda. Degli amici skipper mi hanno detto che la manovra più sicura è lasciare che la barca assecondi le onde, senza cercare di sfidarle. In questo modo nel mio mare virtuale ed allegorico, che è la Vita quotidiana, a volte mi trovo ad assecondare onde, ad andare in una direzione che non vorrei mai seguire. Dopo una burrasca raggiungere il porto ti porta una soddisfazione remota ed una calma manifesta: le forze si ritemprano, puoi riprendere a pensare con la tua testa, puoi riprendere ad agire secondo il tuo volere. Come ha recentemente cantato Davide Van De Sfroos: "la vita gira finchè gira l'elica... ma gira per nagòtt se te gh'eet mea là un timonn" ovvero "la vita gira finchè gira l'elica... ma gira a vuoto se non hai un timone..." E' proprio vero... E io un porto di quiete l'avevo trovato...
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