mercoledì 3 dicembre 2008

La quiete dopo la tempesta

E' il tempo della quiete dopo la tempesta. Il vento impetuoso che ululava dieci giorni fa ha mostrato il cielo invernale in tutto il suo splendore. La morsa del freddo si è fatta sentire e lievi fiocchi di neve, tanto attesi, hanno imbiancato le foglie ancora gialle. L'inverno si è fatto vivo, l'autunno si è congedato. Il fanciullino che c'è in me segue gli andamenti stagionali più del mio essere razionale. E' tempo di giocarsi fino in fondo, è tempo di ricalibrare le attenzioni. E' tempo di vivere nell'essere razionale. E' tempo di vivere nell'essere istintivo. E' il tempo che ognuno dovrebbe riuscire a concedere a sé stesso: si vive una volta sola, ed ogni momento non vissuto fino in fondo è un momento che domani potremmo rimpiangere. Insomma, "vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire... (Tiromancino, imparare dal vento)".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Essendo Essenza