venerdì 26 dicembre 2008

Tramonto gelido di Brianza. Dopo la bufera.


E' arrivata con il buio. Di colpo, come il terremoto che ha scosso le case solo un paio di giorni fa. Chissà perchè prima di manifestazioni incredibili la Natura ci coccola in uno scenario d'irreale calma. Quale ieri sera. Calma di vento. Calma la temperatura, che non saliva nè scendeva. Calma la pressione, immobile. Calma l'umidità, come un funambolo sul filo. Tutto ciò che ci consente di percepire il clima era immobile. Lo stesso effetto lo avevo percepito prima di un violento temporale estivo notturno. Qualcosa era nell'aria e infatti...
In un batter di ciglio inizia a piovere, e poi con fragore il vento dell'Est si abbatte sulle imposte che tremano, il moccolo di Natale che ancora illuminava il balcone viene spento e non si forma neanche il filo di fumo di quando una candela si spegne, la temperatura precipita, l'umidità aumenta, la pressione s'impenna. E' l'aria fredda dell'Est che bussa alle porte della Brianza. Ora il vento fischia e la pioggia orizzontale si trasforma in palline di ghiaccio. Come spesso accade nella Vita dopo la foga iniziale arriva la calma, ora la pioggia gelata ha ceduto il posto ai fiocchi che orizzontali danzano nel vento, creando turbinii incredibili attorno ai lampioni. Sembra l'inverno di Antonio Vivaldi, primo movimento. La terra si fa bianca, il vento di tanto in tanto ulula di nuovo, la temperatura si avvicina allo zero. E' notte.
Poi l'alba s'accompagna al cielo azzurro e terso. I cristalli di ghiaccio sfavillano al sole. Ed il loro sfavillare è l'inizio della loro fine, il sole li scioglie rapidamente. All'ombra la neve resiste e si illumina dell'azzurro del cielo, che verso sera tende al blu, al senso di ghiaccio, al senso di freddo. Antonio Vivaldi, l'inverno, secondo movimento. Cerco il dolce suono del clavicembalo nel tramonto, ma dev'essere un tramonto su una zona che ha avuto ombra per il giorno: cerco il blu della neve che riflette il cielo e l'arancio del sole che va a riposare. Ciò che cerco l'ho trovato a Perego, nella conca di Bernaga: aspetto il momento propizio picchiando i piedi per terra per sentir meno il gelo: ci vorrebbe del vin brulè... Ma ecco lo scatto che eterna l'attimo, mentre il vapore acqueo del mio respiro si dissolve verso l'alto. E' un tramonto gelido di Brianza. Dopo la bufera. E oltre l'orizzonte la Brianza pulsa di nuovo...
(nella mia foto di oggi: tramonto a Bernaga di Perego)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

condivisione Naturale... senza respirare... infinita!

Giovanni Zardoni ha detto...

Mi fa piacere... Era quello che volevo trasmettere!

Anonimo ha detto...

Sai che cosa penso, Zar? Che ai tuoi post si addice l'haiku, tanto si crea una atmosfera intima, quasi magica:

gelava l'aria
nel campi di Bernaga
bianchi di neve

Giovanni Zardoni ha detto...

Grande Brian!Brianza "internazionale"... Oggi parlerò della "siretina".

Romina ha detto...

Ciao! :)
Oggi sta nevicando anche qui, in piena pianura padana. Chissà se continuerà o smetterà! Io spero che continui.

Complimenti per il bel post.

Buona domenica. :)

Giovanni Zardoni ha detto...

Meno male che vi siete meritati un pò di neve anche voi!