lunedì 13 settembre 2010

Il vuoto

Il vuoto è un tarlo dentro l'animo. O meglio è l'effetto di un tarlo dentro l'animo. Quando siamo boriosi perdiamo il senso della misura, quando abbiamo la "coda di paglia" tendiamo a cercare lo scontro. Il saggio sa invece anche scegliere la "non azione". Il babbeo invece il più delle volte fa "sola azione", con tanti colpi sparati a salve al solo scopo di generar baccano nell'animo altrui.
Tutto scorre, tutto passa.
La paura di perdere qualcosa che si ha, appare dal limbo della coscienza solo quando si è quasi materializzata. Ed a quel punto ti senti come su un cavallo imbizzarrito che ti porta dove non vorresti andare. Perdi la ragione, perdi il senno, e nel tentativo di dar spiegazione a quanto occorso riesci a creare ulteriori distanze. Ed allora speri che quelle percepite, per dirla alla Francesco De Gregori (che ha scritto una grande canzone portata al successo da Zucchero, "Diamante"), speri solo che "nuove distanze ci riavvicineranno".
Non si finisce mai di crescere.
Non si finisce mai di meditare.
Non si finirà mai di piangere sul latte versato: e non sempre sono lacrime di coccodrillo...
Il gallo segnavento cigola sul tetto, il fumo esce dai camini e viene sparso in ogni dove.
E' quasi autunno.
Ma nel mio animo lo è già, e mi sento come la foglia d'autunno di ungarettiana memoria.
Prima o poi la semplicità governerà la mia Vita.
Per ora non mi resta che andare a scuola di umiltà.
Ancora una volta...
(nella mia foto di oggi: l'ultima luna piena d'estate)


1 commento:

Anonimo ha detto...

Non si finisce mai di crescere. Non si finisce mai di meditare.

Se non si medita non si vive, ma bisognerebbe non farsi coinvolgere troppo dagli eventi altrimenti si rischia di non vivere la Vita!

Piccola