domenica 5 ottobre 2008
Punta Spartivento. Notte.
Il vento freddo da Nord gonfia le onde che dal lago nero come la pece s'infrangono sulla diga foranea. Il lampeggio del palo-faro illumina le onde che s'increspano. Le luci delle sponde scintillano lontane, le montagne sono più chiare del lago e del cielo. Le stelle brillano limpidissime ma il cielo è ancora orfano di Orione: quanto mi manca la costellazione principe dell'inverno... Bellagio è anche questo. Non sono solo i vicoli dove il vento s'incunea trasportando voci straniere. Non sono solo le vetrine di lusso e gli alberghi extra lusso. Bellagio sono le scale che scendono a lago, Bellagio è la Punta Spartivento: dove il lago si divide ed il vento cambia nome. La malinconia è dietro all'angolo, quante sensazioni ti riescono a far vivere certi luoghi. Quanta dolcezza ho lasciato sulla Punta Spartivento. Ieri e l'altro ieri. Di giorno o di notte. D'estate o d'inverno. Al tramonto o nel cuore della notte. Guardando le stelle o dei fuochi d'artificio. Sognando l'infinito o accarezzando la dolcezza. Vivendo consapevolmente o emozionandomi inconsapevolmente. Fuggendo da un ricordo o rincorrendo un sogno. Quanto mi sento piccolo sulla Punta Spartivento. Quanto mi sento triste. Quante emozioni vivo. "E il naufragar m'è dolce in questo mare..." (G.Leopardi)