domenica 5 aprile 2009

Parla a chi sa ascoltare

Qualche giorno fa ho seminato con amici le patate. Ero su alcuni terrazzamenti molto belli di Cereda, a Perego, e quello che è successo è particolare. C'erano due pianori diversi. Il primo è stato arato solo un mesetto fa, e non aveva preso nè pioggia, nè neve, nè gelo: si insisteva con la motozappa, eppure la terra faticava a sciogliersi: restavano piccole zolle dure, nonostante si insistesse. Il secondo pianoro era stato invece arato nello scorso autunno: aveva preso il gelo, la pioggia, la neve: ebbene, con un solo passaggio di motozappa la terra era diventata fine come la farina, e soffice. Eppure la terra del primo pianoro è identica a quella del secondo: sono cambiati solo i tempi.
Ecco, mutuando la metafora, bisognerebbe dire che vale la pena parlare a chi sa ascoltare. Come la motozappa insisteva sul primo pianoro e non otteneva effetti, così faremmo parlando ad una persona che non vuole ascoltare. Ma per sapere ascoltare occorre addolcire la nostra scorza esterna, occorre essere disponibili: dobbiamo anche noi in qualche modo ricevere la nostra pioggia, il nostro gelo, la nostra neve, che sono i vari fatti della Vita: solo così possiamo diventare terreno soffice e fertile.
Un pò come nella fotografia che apre questo post: le due cime innevate illuminate dalla luce del tramonto sono ancora più visibili e maestose perchè i soggetti in primo piano sono in ombra. Quindi anche una medesima percezione può avere caratteristiche diverse a seconda del contesto in cui viene vissuta...
(nella mia foto di oggi: tramonto in Valdidentro, Valtellina)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parole e pensieri profonde e importanti...aggiungo solo parliano con il cuore, ascoltiamo con il cuore e nel nostro cuore conserviamo il tutto...
un saluto