lunedì 11 ottobre 2010

Solo il silenzio dentro e intorno a te

Ci sono cose che non accadono per caso. Anzi, quasi nulla accade per caso. Tutto sta in un disegno che ti viene proposto affinchè tu possa colorarlo con i pastelli del tuo vivere quotidiano. Ci sono tinte calde e tinte fredde, la scelta compete solo a Te.
A volte fai il duro. Altre fai il figo. Ed ecco che puntuale la Vita ti frusta, ti dice sottovoce "attento che stai esagerando" e se non la ascolti la sua voce si fa sempre più forte fino a trasformarsi in un rumore fragoroso. Ed è così che ti stordisci, ed è così che ti trovi a camminare barcollando, senza trovare il luogo in cui il tuo animo possa trovar quiete.
E' in questo eterno viaggio che, dopo lo stordimento supremo, ti trovi con il silenzio dentro ed intorno a te. Tu sei lì, in una situazione che non ha nè capo nè coda, uno stato fisico e d'animo che non hai scelto ma nel quale ti sei trovato, e tutto ciò che hai intorno perde il colore. Vuoi solo ritrovare il senno e stare bene, senza quella sensazione che ti porta a far decollare la testa verso spazi sconosciuti. E' come se ti trovassi in una nuova dimensione, ma con il desiderio di tornar presto nella tua, di dimensione.
E, appena ritrovi la tua dimensione, ti senti più piccolo, ti sembra di avere imparato la lezione: ma puntualmente, prima o poi, tornerai a sbagliare, perchè l'imperfezione del mondo altro non è che la somma delle imperfezioni di ognuno di noi...
(nella mia foto di oggi: tardo tramonto a Calco)

sabato 18 settembre 2010

L'autunno bisbiglia

L'autunno bisbiglia già da qualche giorno. Lascia gli ultimi scampoli d'estate aggrappati ad alcune ore dei meriggi sempre più corti, ma all'alba ci fa sentire il suo sapore.
L'autunno bisbiglia... Un'altra estate è passata. Pareva ieri Natale, Natale sembra domani. Si prosegue. Andrà meglio... Invece ad andar bene va allo stesso modo...
Ormai credo di avere un abbonamento vitalizio alla Vita complicata. Uso complicata e non uso difficile per sommo rispetto nei confronti di chi una Vita difficile non può che scegliere di affrontarla ogni giorno. In fondo non vivo una Vita difficile... Forse è sì una Vita un pò grigia, una Vita che si pone obiettivi spesso sfasati o semplicemente sbagliati, alla eterna ricerca di quel "porto di quiete" che ho lasciato ormai da tre anni... In fondo la mia Vita a quell'epoca era forse ancora più grigia di oggi, ma a volte bastano incontri casuali per trasformare un film in bianco e nero in uno in technicolor.
Incontri casuali... Che frase sprecata... Forse nulla è legato al caso in effetti...
Spesso dico che bisogna essere in pace con sé stessi per essere in pace con il mondo. Il mio essere irrequieto spesso tramuta una pace appena accennata in una guerra aspra. Spesso il mio orgoglio trasforma momenti che dovrebbero solo essere piacevoli in momenti di cui non vorresti avere nemmeno il ricordo, visto il carico di nervosismo che portano con sé.
Che fare? L'unica cura è lavorare sulla saggezza e la pacatezza. Ed all'ascolto...
Mi manca ancora parecchia strada: ma forse la direzione è quella giusta: brillando l'aura nel buio come un sogno di dolce irrequietudine dei sensi che culla la mia notte...
Ad meliora!
(nella mia foto di oggi: cielo da Campsirago all'imbrunire)

lunedì 13 settembre 2010

Il vuoto

Il vuoto è un tarlo dentro l'animo. O meglio è l'effetto di un tarlo dentro l'animo. Quando siamo boriosi perdiamo il senso della misura, quando abbiamo la "coda di paglia" tendiamo a cercare lo scontro. Il saggio sa invece anche scegliere la "non azione". Il babbeo invece il più delle volte fa "sola azione", con tanti colpi sparati a salve al solo scopo di generar baccano nell'animo altrui.
Tutto scorre, tutto passa.
La paura di perdere qualcosa che si ha, appare dal limbo della coscienza solo quando si è quasi materializzata. Ed a quel punto ti senti come su un cavallo imbizzarrito che ti porta dove non vorresti andare. Perdi la ragione, perdi il senno, e nel tentativo di dar spiegazione a quanto occorso riesci a creare ulteriori distanze. Ed allora speri che quelle percepite, per dirla alla Francesco De Gregori (che ha scritto una grande canzone portata al successo da Zucchero, "Diamante"), speri solo che "nuove distanze ci riavvicineranno".
Non si finisce mai di crescere.
Non si finisce mai di meditare.
Non si finirà mai di piangere sul latte versato: e non sempre sono lacrime di coccodrillo...
Il gallo segnavento cigola sul tetto, il fumo esce dai camini e viene sparso in ogni dove.
E' quasi autunno.
Ma nel mio animo lo è già, e mi sento come la foglia d'autunno di ungarettiana memoria.
Prima o poi la semplicità governerà la mia Vita.
Per ora non mi resta che andare a scuola di umiltà.
Ancora una volta...
(nella mia foto di oggi: l'ultima luna piena d'estate)


martedì 7 settembre 2010

Volere volare

C'è confusione assoluta. E' come un turbinio di polvere che ti toglie il fiato e ti nasconde la via. Sono giorni difficili, complessi, pieni di tranelli. Il percorso si fa impegnativo, la costanza necessaria, l'attenzione vitale. C'è sempre meno spazio per muoversi senza muovere qualcos'altro, c'è sempre meno Tempo per pensare, c'è una lista di cose da fare che continua ad allungarsi, come se fosse colpita da un incantesimo od un sortilegio.
La magia si libra nell'aria, se ne sente il suo suono, ma è un suono impalpabile, che scorre, che non va e non viene, che ci avvolge come l'infinito. I pensieri si fanno grevi e la bruma ovatta la campagna.
Sembra di vivere in un enorme luna park. Ogni angolo ti distrae, ogni luce rischia di abbagliarti, come un fuoco di artificio che inaspettato riempie il cielo. In un attimo illumina a giorno il tuo Essere, il tuo Animo, poi tutto d'un tratto torna il buio.
Nel cuore c'è il sole, anche quando le nuvole lo nascondono. Sopra le nuvole c'è il sereno, ma il nostro vivere quotidiano è sulla Terra.
Forse dovremmo imparare di più a darci una prospettiva, magari non immediata, senza inseguire chimere od il canto delle sirene: ma il raziocinio spesso imprigiona il "fanciullino" che c'è in noi, soffocandone la innocente sincerità e leggerezza.
Dovremmo ritrovare la leggerezza di saper spiccare il volo ed andare oltre.
Volere volare...
(nella mia foto di oggi: fuochi di artificio a Calco (LC)

domenica 29 agosto 2010

Occitania - Parte 2: "... E il vento fa il suo giro..."

Avevo visto non senza curiosità il film "E il vento fa il suo giro", prima opera di Giorgio Diritti, e di quel film mi sono rimaste in mente tre cose: la colonna sonora, con musichette con organetti e ghironda, gli sguardi dei protagonisti, le parole in occitano... Insomma, un film piacevole, anche se drammatico e quasi inquietante.
Quando ho imboccato la strada della Valle di Maira avevo un solo desiderio, vedere dal vivo questi luoghi fatti conoscere dal film. E così ho fatto.
La scene iniziali sono ambientate nel Vallone di Elva, tra neve e ghiaccio e cielo grigio. Estremamente inquietante. In estate il vallone l'ho trovato dopo un pomeriggio di peregrinazione in valle cercando tutte le gole tramite le cartine topografiche, e devo dire che non è così terribile, ma la scenografia comunque merita, grazie a questa strada rubata alla montagna.
Ma il borgo in cui il film è ambientato era il piatto forte. Cercarlo non è semplicissimo, ma di questo dirò qualcosa alla fine. Nel film il borgo si chiama "Chersogno" (che è invece il nome di una cima posta nelle vicinanze) ma nella realtà il paese si chiama "Ussolo", ed è una frazione di Prazzo, in media Valle Maira.
Arrivare in questo paese è una cosa davvero particolare. Si trovano diversi turisti, gente forestiera che penso fosse lì per il medesimo motivo mio. Ma queste case sono mezze abbandonate e quelle che appaiono abitate semprano popolate di fantasmi. Ci siamo fermati una mezz'oretta e non siamo riusciti ad incontrare un residente: era un pomeriggio in settimana, forse bisognerebbe ritornarci alla domenica.
La riflessione finale è come il film sia stato vissuto in Valle Maira. Secondo me è stato sofferto, forse lo spaccato dei valligiani (secondo me comunque reale) che presentava non è stato apprezzato dagli stessi. E allora in Valle di Maria nulla celebra o semplicemente ricorda il film.
Ad Arezzo invece, dove è stata girata la parte comica de "La vita è bella" di Benigni sono state collocate delle colonnine con le foto di scena del film. In Valle di Maira nulla ricorda quel film, non un cartello indica Chersogno (alias Ussolo).
Come se anche il film facesse ormai parte dei fantasmi che abbondano nella valle occitana...
Per saperne di più: il sito ufficiale del film: http://www.ilventofailsuogiro.com/.
(nella mia foto di oggi: Ussolo di Prazzo, Chersogno nel film "E il vento fa il suo giro)